Finanza
Calo delle Borse Europee e Volatilità Globale
2025-03-13

Nella mattinata del 13 marzo 2025, le borse europee hanno registrato un’inversione di tendenza, con il Ftse Mib italiano che ha subito una contrazione dello 0,9%. Questa situazione è stata influenzata dalle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e alcuni dei loro principali partner commerciali, nonché dalle preoccupazioni legate a un eventuale rallentamento economico negli USA. Alcuni settori industriali hanno mostrato particolari segnali di debolezza, mentre alcune aziende di lusso e assicurative hanno resistito meglio alle oscillazioni di mercato.

Situazione dettagliata sulle borse e previsioni

In una giornata caratterizzata da incertezze, i mercati finanziari hanno reagito in modo contrastante ai vari fattori macroeconomici. A Milano, il Ftse Mib si è posizionato poco sotto la soglia dei 38.000 punti, con significativi cali per aziende come Iveco, Stm e Stellantis. In contrapposizione, Brunello Cucinelli e Generali hanno dimostrato maggiore resilienza, rispettivamente con incrementi del +0,7% e +0,5%. Le cause della volatilità attuale includono le nuove politiche tariffarie imposte dagli Stati Uniti sull’acciaio e l’alluminio, che hanno scatenato misure di rappresaglio da parte del Canada ed Europa.

Analisti di JPMorgan sostengono che i segnali provenienti dai mercati del credito indicano una riduzione del rischio di recessione, anticipando possibili inversioni positive nei prossimi mesi. Tuttavia, lo scenario resta complicato dalla minaccia di uno shutdown governativo negli USA, dopo che i democratici al Senato hanno bloccato un disegno di legge sui finanziamenti federali.

Dal punto di vista dei dati economici, oggi verranno pubblicati importanti indicatori, tra cui la produzione industriale dell’eurozona e i prezzi alla produzione statunitensi. Nel frattempo, il rendimento dei Treasury Usa rimane stabile sopra il 4,3%, mentre lo spread Btp-Bund si mantiene intorno ai 112 punti base.

Le materie prime continuano a riflettere queste dinamiche: il petrolio Brent supera i 71 dollari al barile grazie a una riduzione delle scorte americane, mentre l’oro registra un prezzo elevato di 2.940 dollari l’oncia. Sul mercato valutario, l’euro si mantiene fermo contro il dollaro (1,088), mentre il yen giapponese apprezza lievemente.

Infine, nel settore delle criptovalute, il Bitcoin oscilla attorno agli 83.000 dollari, mantenendo una certa stabilità malgrado la volatilità generale.

Dalla prospettiva di un osservatore esterno, questa situazione evidenzia quanto gli interventi politici possano influenzare rapidamente le dinamiche economiche globali. La necessità di una cooperazione internazionale più efficace appare chiara, specialmente in tempi di incertezza. Gli investitori sono chiamati a monitorare attentamente gli sviluppi futuri, considerando sia le opportunità che i rischi presenti nel panorama attuale.

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