La mattina del 9 luglio ha segnato un punto di svolta nell'aggressione russa contro l'Ucraina. Kiev ha denunciato un attacco aereo di proporzioni mai viste prima, superando per intensità e volume qualsiasi offensiva precedente dal febbraio 2022. Questa azione militare su larga scala evidenzia una chiara escalation da parte di Mosca, che continua a pressare il fronte orientale e a minacciare la sovranità ucraina.
Le forze armate ucraine hanno riportato il lancio di ben 728 droni e 13 missili da parte della Russia. Nonostante la vastità dell'attacco, la difesa aerea ucraina ha mostrato notevole efficacia, riuscendo a intercettare 711 droni e a neutralizzare sette missili. Sebbene l'entità precisa dei danni sia ancora in fase di valutazione, Kiev ha confermato che quattro aree sono state colpite. Le conseguenze più immediate si sono manifestate con otto feriti nelle regioni di Kiev, Sumy, Zaporizhia e Kherson, testimonianza dell'impatto diffuso dell'offensiva.
L'attenzione principale dell'attacco si è concentrata sulla regione di Volinia, in particolare sulla città di Lutsk, situata a centinaia di chilometri dalla linea del fronte. Questa scelta strategica suggerisce un tentativo di colpire obiettivi in profondità nel territorio ucraino, mirando a seminare il panico e a logorare le risorse del paese. L'attacco su Lutsk, distante dalle zone di conflitto più calde, sottolinea la volontà russa di estendere la portata delle sue operazioni.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l'attacco come una chiara dimostrazione del rifiuto russo di accettare un cessate il fuoco. Ha rinnovato l'appello alla comunità internazionale per l'imposizione di sanzioni più severe contro Mosca, con un'enfasi particolare sul settore petrolifero, considerato il motore finanziario della macchina bellica russa. L'urgenza dell'azione internazionale è stata ribadita, con l'invito a tutti coloro che desiderano la pace a intervenire concretamente. Andriy Yermak, braccio destro di Zelensky, ha evidenziato come l'attacco sia avvenuto subito dopo l'annuncio di nuovi forniture di armi da parte degli Stati Uniti, suggerendo una possibile reazione di Mosca agli aiuti internazionali.
In risposta alle accuse ucraine, il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver abbattuto 86 droni ucraini durante la stessa notte. Questa affermazione evidenzia la dinamica di accuse reciproche che caratterizza il conflitto, con entrambe le parti che presentano versioni contrastanti degli eventi. La situazione sul campo di battaglia e sul fronte diplomatico rimane estremamente tesa, con prospettive di risoluzione ancora lontane.