La recente decisione della Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV) di escludere la squadra Under 15 maschile della Valle d’Aosta dalle finali nazionali ha sollevato un’ondata di indignazione. Questo episodio mette in luce non solo problemi legati al mondo dello sport, ma anche una più ampia questione riguardante lo status autonomo della regione e il modo in cui viene trattata all’interno delle istituzioni nazionali. La mancanza di reazioni da parte delle autorità locali e regionali ha ulteriormente alimentato il malcontento, sottolineando l'importanza di difendere l'identità e l'autonomia valdostana.
La decisione della FIPAV ha colpito duramente i giovani atleti della Valle d’Aosta, che si sono visti negare l’opportunità di rappresentare la propria regione a livello nazionale. Questa scelta appare come un gesto di disprezzo verso gli sforzi e le aspirazioni di chi, giorno dopo giorno, dedica tempo ed energia allo sport. Inoltre, tale azione sembra ignorare completamente la lunga tradizione di partecipazione della Valle d’Aosta alle competizioni nazionali.
Il problema va oltre una semplice disputa sportiva. Si tratta di una questione che tocca profondamente l’orgoglio e l’identità di un’intera comunità. Gli anni passati hanno visto la Valle d’Aosta costantemente presente sulle scene nazionali, senza alcuna modifica sostanziale nei criteri di inclusione. Tuttavia, questa volta, qualcosa è cambiato, probabilmente non per merito degli atleti, ma per una presunta incapacità o cattiva volontà da parte di coloro che gestiscono le regole del gioco. La lettera inviata dalla federazione locale appare come una giustificazione maldestra, incapace di fornire risposte concrete ai numerosi interrogativi sollevati dai giovani sportivi e dalle loro famiglie.
L’indifferenza mostrata dalle autorità politiche della Valle d’Aosta ha ulteriormente aggravato la situazione. Nessuno è intervenuto per difendere apertamente la posizione dei giovani atleti e per ribadire il valore dell’autonomia regionale. Questo silenzio è stato interpretato come un segno di rassegnazione, lasciando intendere che la Valle d’Aosta potrebbe essere considerata poco più di un’appendice del Piemonte.
La mancanza di azione da parte delle istituzioni locali mette in evidenza un’allarmante tendenza ad accettare passivamente decisioni che compromettono l’integrità e l’autonomia della regione. Invece di difendere con forza il diritto alla rappresentazione sportiva e culturale, le autorità locali hanno preferito mantenere un atteggiamento di muta accettazione. Questa situazione richiede un immediato ripensamento e una maggiore attenzione da parte di chi amministra la Valle d’Aosta. È fondamentale che venga posta al centro l’attenzione sui giovani, sullo sport e sulla dignità della regione, superando ogni forma di indifferenza o convenienza politica. Solo attraverso un chiaro impegno istituzionale sarà possibile proteggere e promuovere l’identità autonoma della Valle d’Aosta nel panorama nazionale.