Un incidente diplomatico di vasta portata ha coinvolto l'amministrazione Trump dopo che dettagli sensibili su un presunto attacco contro i ribelli huthi nello Yemen furono accidentalmente resi pubblici. La controversia è iniziata quando il direttore della rivista The Atlantic, Jeffrey Goldberg, ricevette per errore informazioni classificate tramite una chat segreta. L'amministrazione cercò immediatamente di minimizzare la situazione, sostenendo che i dati non fossero coperti da segreto di stato, ma le critiche si moltiplicarono rapidamente.
Nel cuore di una primavera tesa, il 24 marzo, un articolo sulle pagine di The Atlantic rivelava come un alto funzionario avesse condiviso, involontariamente, dettagli operativi relativi a raid militari pianificati contro i ribelli huthi nello Yemen. Secondo quanto riportato, Pete Hegseth, segretario alla difesa, aveva fornito orari precisi per l'esecuzione di attacchi aerei solo due ore prima che venissero lanciati. Questi messaggi erano stati inviati attraverso Signal, un servizio di messaggistica criptata utilizzato per comunicazioni riservate.
I contenuti, inclusi screenshot delle conversazioni, mostravano istruzioni specifiche come "Decollo degli F-18 alle 12.15" e annunci riguardanti ulteriori azioni con droni MQ-9. Mentre gli huthi accusavano gli Stati Uniti di aver causato decine di vittime tra civili e combattenti, la Casa Bianca negava che le informazioni fossero coperte dal segreto di stato. Karoline Leavitt, portavoce ufficiale, ha dichiarato che The Atlantic stava ingigantendo una situazione irrilevante.
Il giorno successivo, il presidente Donald Trump ha liquidato l'incidente definendolo una "stupidaggine", mentre Mike Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale responsabile della chat, ha assunto la piena responsabilità, suggerendo di poter aver confuso Goldberg con un altro interlocutore.
Da un punto di vista giornalistico, questo episodio solleva importanti questioni sulla gestione delle informazioni sensibili e sull'impatto delle tecnologie digitali nella diplomazia moderna. L'errore dimostra come anche i sistemi più protetti possano essere vulnerabili all'umano fattore. Inoltre, le critiche provenienti dall'opposizione democratica mettono in evidenza la necessità di maggiore cautela e trasparenza nei processi decisionali militari. Un chiaro monito per tutte le amministrazioni future: la sicurezza non può mai essere sottovalutata, specialmente quando a rischio sono vite umane.