L'incidente che ha colpito la capitale russa il 3 febbraio ha portato alla morte di Armen Sargsyan, noto separatista ucraino. Questo evento non solo ha causato la perdita di vite umane ma ha anche sollevato domande sulla sicurezza e sulle dinamiche politiche nella regione. L'esplosione, avvenuta in una zona residenziale di lusso, ha provocato due decessi e quattro feriti. Le autorità russe stanno indagando su questo attentato accuratamente pianificato, mentre si moltiplicano le speculazioni sui possibili responsabili.
L'incidente è avvenuto davanti a un edificio prestigioso nel settore nord-occidentale della città, dove l'esplosione ha causato danni significativi. Secondo le fonti ufficiali, oltre al separatista Sargsyan, anche uno dei suoi scorta è deceduto. Le forze di sicurezza russe hanno dichiarato che l'attentato era stato organizzato con cura, sottolineando la complessità delle operazioni investigative in corso. Il portavoce del Cremlino ha confermato che i servizi di sicurezza sono impegnati nelle indagini, ma non ha fornito dettagli specifici.
Il leader del gruppo criminale e fondatore del battaglione Arbat, Sargsyan era noto per il suo coinvolgimento nelle operazioni militari a fianco delle forze russe. Dopo essere rimasto gravemente ferito nell'esplosione, è spirato durante il trasporto ospedaliero. Le agenzie di stampa russe hanno riferito che Sargsyan aveva giocato un ruolo cruciale nel reclutamento di detenuti per rinforzare le fila del battaglione. Questo fatto ha sollevato interrogativi sulla natura delle sue attività e sulle potenziali motivazioni dietro l'attentato.
Nato in Armenia ma cresciuto nella regione di Donetsk, Sargsyan era già un personaggio controverso prima degli eventi di Mosca. Sin dal 2014, quando si era trasferito nell'est dell'Ucraina, era divenuto un attore chiave tra i separatisti filorussi. Le accuse contro di lui includono l'organizzazione di omicidi a Kiev, motivo per cui era ricercato dalle autorità ucraine. Nel corso degli anni, Sargsyan aveva consolidato la sua influenza attraverso varie iniziative militari e criminali.
Secondo le informazioni fornite dal servizio di sicurezza ucraino, Sargsyan aveva contribuito al reclutamento di detenuti per il battaglione Arbat, che aveva combattuto sia in Ucraina che in Russia. Questo battaglione era stato particolarmente attivo nell'est dell'Ucraina prima di essere spostato nella regione russa di Kursk, in seguito all'offensiva lanciata da Kiev. La morte di Sargsyan rappresenta un punto di svolta significativo, considerando il suo ruolo strategico nelle operazioni militari e criminali della zona. Gli esperti analizzano ora le possibili ripercussioni di questo evento sulla situazione geopolitica della regione.