L'atteso remake dal vero del celebre film d'animazione di Disney, Biancaneve, pronto per l'uscita in sala il 20 marzo, ha suscitato numerose controversie durante la sua produzione. Queste discussioni hanno portato lo studio a rivedere la strategia promozionale statunitense, rendendo l'evento più riservato. L'incontro con i media sarà limitato, riflettendo le sfide incontrate nel riportare alla ribalta un classico amato da generazioni.
Nel clima attuale di sensibilità sociale, Disney ha optato per una promozione più discreta del suo nuovo adattamento live-action. Il tappeto rosso di Hollywood sarà un evento contenuto, con presenza solo di fotografi e team video della casa cinematografica. Questa decisione è stata influenzata dalle reazioni contrastanti che il progetto ha ricevuto fin dalla sua annunciata realizzazione.
Il remake di Biancaneve, diretto da Marc Webb, presenta una nuova interpretazione del personaggio principale incarnata da Rachel Zegler. Nonostante l'entusiasmo iniziale per questo casting, la scelta ha destato dibattiti online riguardo alla rappresentanza etnica nei ruoli tradizionalmente associati a specifici profili fisici. Le polemiche non si sono limitate al cast principale ma hanno coinvolto anche altre dinamiche del film, come la rappresentazione dei sette nani. Disney ha cercato di mitigare le preoccupazioni assicurando che i personaggi sarebbero stati reinterpretati in modo diverso, utilizzando effetti speciali CGI per creare creature fiabesche piuttosto che esseri umani di piccola statura.
Le controversie legate al remake di Biancaneve non si sono limitate alle questioni di casting ma hanno toccato temi sociali delicati. Le dichiarazioni politiche di Gal Gadot sul conflitto israelo-palestinese hanno aggiunto ulteriori complessità all'immagine del film. Allo stesso tempo, le reazioni dell'attrice protagonista Rachel Zegler ai commenti negativi hanno evidenziato come il progetto sia diventato un palcoscenico per discorsi sulla rappresentanza e l'identità.
Queste dinamiche hanno posto la Disney davanti a sfide significative nella gestione delle aspettative pubbliche. La reazione di Peter Dinklage, noto per il suo ruolo in serie televisive popolari, ha sollevato questioni importanti sulla rappresentazione delle persone nane nel cinema. Le sue critiche ironiche hanno spinto lo studio a chiarire la propria visione per i personaggi secondari, sottolineando l'intento di presentarli in modo rispettoso e innovativo. Queste varie faccende hanno contribuito a creare un contesto altamente sensibile intorno al lancio del film, riflettendo i cambiamenti culturali e sociali del nostro tempo.