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Un'iconica rivalità calcistica: l'incontro tra Rijkaard e Völler ai Mondiali del 1990
2025-06-25

Il mondo del calcio è costellato di momenti che trascendono la semplice competizione sportiva, diventando veri e propri simboli di emozioni, tensioni e storie profonde. Trentacinque anni fa, il 24 giugno 1990, in occasione degli ottavi di finale della Coppa del Mondo in Italia, si verificò uno di questi episodi indelebili. Una partita tra i Paesi Bassi e la Germania Ovest si trasformò in un palcoscenico per un confronto leggendario tra Frank Rijkaard e Rudi Völler, un incidente che continua a essere ricordato come uno degli eventi più eclatanti e discussi nella storia del calcio europeo, ben oltre il mero risultato finale.

Per comprendere appieno la virulenza di quell'incontro, è fondamentale addentrarsi nelle radici storiche della rivalità tra le due nazionali. Le tensioni sul campo non erano soltanto il frutto di una sana competizione sportiva, ma affondavano le loro origini nelle dolorose vicende della Seconda Guerra Mondiale. L'occupazione nazista dei Paesi Bassi aveva lasciato ferite profonde nella memoria collettiva, le cui cicatrici si erano estese anche al mondo del calcio. Questa animosità raggiunse un punto culminante nella finale della Coppa del Mondo del 1974, quando la visionaria squadra olandese di Johan Cruyff, celebrata per il suo calcio totale, fu sconfitta in casa propria a Monaco dalla pragmatica e determinata Germania Ovest. Per molti tifosi olandesi, quella sconfitta rappresentava ancora una ferita aperta nel 1990, alimentando un'antipatia latente che si riaccendeva ogni volta che le due compagini si affrontavano.

Prima della fatidica gara del 1990, entrambe le squadre si presentavano con credenziali di altissimo livello. I Paesi Bassi, campioni d'Europa in carica dopo la vittoria agli Europei del 1988 (disputati proprio in Germania Ovest), potevano contare su fuoriclasse del calibro di Ruud Gullit, Marco van Basten e il già menzionato Frank Rijkaard. La Germania Ovest, dal canto suo, guidata dall'eccezionale Lothar Matthaus e dall'attaccante Rudi Völler, era una squadra rinomata per la sua disciplina e la sua incrollabile determinazione. La tensione si manifestò fin dal fischio d'inizio, con un susseguirsi di falli e un'evidente assenza di fair play da entrambe le parti. Il culmine della contesa si verificò al 22° minuto: Rijkaard, dopo un intervento su Völler, fu ammonito. Mentre si posizionava per la punizione, un gesto inaspettato e oltraggioso sconvolse tutti: sputò sulla chioma del giocatore tedesco. Völler protestò con veemenza, ricevendo a sua volta un'ammonizione.

Dalla successiva punizione, Völler, in possesso del pallone, cadde a terra. Sebbene la sua versione fosse quella di aver cercato di evitare una collisione con il portiere olandese Hans van Breukelen, sia Rijkaard che van Breukelen interpretarono il gesto come una simulazione volta a ottenere un rigore. La reazione del portiere olandese fu furiosa, e Rijkaard, già esasperato dal comportamento di Völler, aggravò la situazione torcendogli l'orecchio e battendo il piede. L'arbitro, testimone della scena, decise di espellere entrambi i giocatori. Mentre i due si avviavano verso gli spogliatoi, Rijkaard compì un secondo sputo, questa volta direttamente sui capelli di Völler. La sequenza di immagini di quello sputo è diventata iconica, rimanendo, a distanza di decenni, uno degli episodi più celebri nella storia dei Mondiali. La stampa tedesca, in seguito, affibbiò a Frank Rijkaard il soprannome di \"Lama\" in riferimento al suo gesto.

Nonostante il drammatico intermezzo, la partita proseguì con entrambe le squadre in inferiorità numerica. Alla fine, la Germania Ovest si impose per 2-1, grazie alle reti di Jurgen Klinsmann e Andreas Brehme, mentre Ronald Koeman segnò il gol della bandiera per i Paesi Bassi. La Germania Ovest proseguì il suo cammino trionfale nel torneo, arrivando a conquistare la Coppa del Mondo sconfiggendo l'Argentina in finale. Per i Paesi Bassi, invece, l'eliminazione anticipata fu un duro colpo, soprattutto considerando le aspettative e il potenziale mostrato agli Europei del 1988. Negli anni successivi all'incidente, Rijkaard e Völler si sono riconciliati, dimostrando sportività e maturità. Hanno persino scherzato sull'episodio in interviste successive, a riprova che, per quanto intensi possano essere gli scontri sul campo, il rispetto reciproco e la comprensione possono prevalere, suggellando la consapevolezza che ciò che accade durante una partita, per quanto incandescente, spesso rimane confinato al rettangolo verde.

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