Nel profondo del cuore umano, la poesia di Lin Bai ci trasporta in un mondo dove le lacrime e i ricordi si intrecciano con la natura e il tempo. Questo componimento, tratto da una raccolta pubblicata nel 2017, esplora temi come l'isolamento, il passato e la nostalgia attraverso immagini potenti e simbolismi evocativo. La scrittrice cinese, nata nel 1958, utilizza elementi naturali per rappresentare emozioni complesse e momenti cruciali della vita.
In questo pezzo poetico, la sera diventa un momento di introspezione, dove ogni aspetto del corpo sembra parlare di solitudine e tristezza. Le lacrime, simili a cristalli salati, e i capelli secchi come sterpi creano un quadro desolato ma suggestivo. Le unghie e le ossa scricchiolano, quasi a ricordare che anche il silenzio ha un suono. Queste immagini evocano una sensazione di distanza dal proprio io più giovane, dalla propria primavera perduta, ora sepolta come una foresta dimenticata.
Il tempo sembra essersi fermato, come un sonno di cent’anni su carta. La poeta non può offrire fiori o frutti, né perle o vino pregiato, solo lacrime notturne e bianche ossa. I difetti, sparsi come granelli di sabbia sul letto di un fiume, diventano un dono, un riflesso della propria imperfezione. E in cambio, riceve qualcosa di grandioso: il Yang-tze, un fiume che simboleggia continuità e forza.
Lin Bai ci invita a riflettere sulla fragilità dell'esistenza e sulla bellezza che nasce dall'accettazione dei propri limiti. Il suo linguaggio poetico, ricco di metafore e immagini sensoriali, crea un legame tra il personale e l'universale, tra il piccolo e il grande. Attraverso queste parole, scopriamo che anche nelle lacrime e nei difetti risiede una profonda verità umana.