Un film norvegese, diretto dall'esordiente Emilie Blichfeldt, sta ribaltando le basi della fiaba classica di Cenerentola. Attraverso una lente horror, The Ugly Stepsister esplora la pressione sociale legata alla bellezza e il suo impatto psicologico sulle donne. La regista si concentra sulla sorellastra meno attraente, Elvira, mostrando come lei sia disposta a sacrificare tutto pur di conquistare l'attenzione del principe. Il film è un misto di umorismo nero, autodistruzione e ossessione per la propria immagine, presentato in festival prestigiosi come Sundance e Berlinale.
Nel cuore delle foreste scandinave, durante un'autunno ricco di atmosfere misteriose, una giovane regista norvegese ha deciso di dare vita a una storia che risuona con tempi moderni. Inspirandosi alle versioni più oscure della fiaba dei fratelli Grimm, Emilie Blichfeldt presenta The Ugly Stepsister, un viaggio profondo nell'universo della bellezza e delle sue distorsioni. L'attrice principale, Lea Myren, interpreta Elvira, una figura tragicamente determinata a trasformarsi nonostante i costi emotivi e fisici. Accanto a lei, Thea Sofie Loch Næss dà vita ad Agnes, la sorellastra perfetta, mentre Ane Dahl Torp rappresenta la matrigna severa. Il film utilizza simboli potenti, come vermi solitari e corpi in decomposizione, per rappresentare le conseguenze distruttive dell'ossessione per la bellezza.
Dalla prospettiva di un giornalista, The Ugly Stepsister offre una riflessione importante sul modo in cui la società continua a impostare standard impossibili di bellezza, specialmente per le donne giovani. Il film ci invita a considerare quanto queste aspettative possano portare all'autodistruzione e alla perdita di sé. È un promemoria che la bellezza va al di là delle apparenze superficiali e che ogni individuo merita riconoscimento per chi è realmente, non solo per come appare agli occhi altrui.