Nell'ambito della lotta contro il cambiamento climatico, il Giappone ha annunciato recentemente una strategia audace per ridurre significativamente le proprie emissioni. L'obiettivo principale è quello di dimezzare entro il 2035 la quantità di gas serra emessi rispetto ai livelli registrati nel 2013. Attualmente, il paese dipende pesantemente dai combustibili fossili per coprire gran parte del proprio fabbisogno energetico, ma si sta preparando a un radicale cambiamento verso fonti più sostenibili.
L'attuale situazione energetica del paese mostra una forte dipendenza da centrali termiche alimentate con carbone e idrocarburi. Queste centrali contribuiscono all'enorme importazione giornaliera di materie prime, che rappresenta una spesa notevole per l'economia nazionale. Di fronte a questa realtà, le autorità hanno delineato un piano ambizioso per trasformare il panorama energetico del paese nei prossimi decenni.
Il governo ha presentato una strategia mirata a far diventare le energie rinnovabili la principale fonte di elettricità entro il 2040. In parallelo, si prevede uno sviluppo rafforzato dell'energia nucleare. Secondo i piani, entro il 2040 le centrali termiche forniranno circa un terzo dell'elettricità nazionale, mentre le rinnovabili raggiungeranno quota tra il 40 e il 50 per cento. Si tratta di un notevole balzo in avanti rispetto alla quota attuale del 23 per cento.
L'obiettivo di riduzione delle emissioni stabilisce un traguardo importante per il Giappone, che si impegna a ridurre drasticamente l'impronta ambientale del suo settore energetico. Questa transizione rappresenta non solo un passo cruciale per combattere il cambiamento climatico, ma anche un'opportunità per ridurre la dipendenza estera dai combustibili fossili e promuovere un futuro più sostenibile per le generazioni future.