Il dollaro ha registrato una fase di deprezzamento significativa dopo l'annuncio di dazi reciproci effettuato a inizio aprile. Questo sviluppo è avvenuto nonostante fosse stato previsto che la moneta statunitense mantenesse la sua forza durante il 2025. Gli effetti dei dazi hanno influenzato negativamente le valute dei partner commerciali degli Stati Uniti, ma recentemente i mercati si sono concentrati sempre più sugli aspetti della crescita economica. L'aumentata incertezza politica negli Stati Uniti ha creato un divario tra dati economici solidi e indicatori di fiducia che mostrano segni di deterioramento. Inoltre, lo stimolo fiscale tedesco e la riduzione dei rischi di crescita percepiti dalla Fed hanno migliorato il clima nell'area dell'euro, influenzando negativamente il dollaro. Infine, la riduzione delle attese sui tassi di interesse e l'incertezza sui piani dell'amministrazione Trump aggiungono ulteriori pressioni sulle prospettive future del dollaro.
L'attuale situazione geopolitica e commerciale sta esercitando una forte pressione sull'economia statunitense. La decisione di imporre dazi reciproci ha contribuito ad aumentare l'incertezza politica, con conseguenze negative sulla crescita economica. Le aziende e le famiglie americane stanno differendo decisioni di investimento e consumo, influenzando direttamente l'andamento del PIL. Inoltre, l'indicatore GDPNow della Fed di Atlanta e altre previsioni economiche mostrano un calo improvviso delle aspettative di crescita.
La complessa interazione tra politica e economia crea un contesto sfidante per il futuro del dollaro. Gli hard data sull'attività economica statunitense rimangono solidi, ma vengono contraddetti da indicatori di fiducia che mostrano segni di indebolimento. Questo divario può essere attribuito all'aumento dell'incertezza politica, che ha raggiunto livelli mai visti nemmeno durante la pandemia. Tale incertezza pesa sulla crescita economica, poiché le imprese e le famiglie ritardano decisioni cruciali. Anche gli indicatori di fiducia delle famiglie, come il Michigan Consumer Sentiment, hanno subito un crollo significativo nelle ultime settimane, confermando l'impatto negativo dell'ambiente attuale.
Lo scenario globale mostra un cambiamento significativo nella dinamica economica. Lo stimolo fiscale tedesco e il miglioramento del sentiment nell'area dell'euro rappresentano venti contrari per il dollaro. Sebbene ci vorrà tempo prima che questi stimoli abbiano un effetto tangibile, l'ottica relativamente migliore dell'economia europea influenza negativamente le prospettive del dollaro. Inoltre, la posizione fiscale dell'amministrazione Trump diverge da quella di altri paesi, dove maggiori stimoli sono stati promessi per sostenere le economie locali.
Ulteriori pressioni sul dollaro derivano dall'esaurimento dello stock di risparmi accumulato dalle famiglie statunitensi durante la pandemia e dalla correzione dei prezzi delle azioni. Questi fattori potrebbero accelerare il declino della domanda dei consumatori e influenzare negativamente la crescita economica. Inoltre, l'effetto dei dazi reciproci potrebbe mettere fine alla crescita statunitense, aggravando le condizioni economiche delle famiglie americane. Mentre i partner commerciali degli Stati Uniti ne risentiranno, il loro impatto sarà probabilmente minore rispetto a quello sperimentato dagli Stati Uniti. Di conseguenza, la traiettoria dei tagli dei tassi della Fed si intensificherà, riducendo ulteriormente il vantaggio dei tassi di interesse statunitensi rispetto alle altre economie del G10. Questo scenario indica che una parte significativa dei capitali precedentemente diretti verso gli Stati Uniti potrebbe tornare indietro, rafforzando le pressioni negative sul dollaro.