Cronaca
Lo Studio Rivela l'Impatto Negativo della Pesca a Strascico in Europa
2025-03-28

Un recente studio, attualmente in fase di revisione, evidenzia come la pesca a strascico in Europa generi danni ambientali e economici che superano i benefici. Analizzando dati raccolti tra il 2016 e il 2021 sulle acque dell’Unione Europea, Regno Unito, Norvegia e Islanda, gli studiosi hanno comparato costi e vantaggi complessivi di questa pratica. La ricerca mette in luce un deficit economico legato principalmente alle emissioni di gas serra causate dal disturbo dei sedimenti marini, con perdite annue stimabili tra 330 milioni e 10,8 miliardi di euro. Inoltre, questa tecnica provoca gravi danni ecologici e compromette le aree marine protette.

Gli scienziati hanno scoperto che oltre il 13% delle operazioni di pesca a strascico avviene all’interno delle zone protette, annullando gran parte del loro scopo conservazionista. Le enormi reti utilizzate in questa attività non solo danneggiano gli ecosistemi marini ma catturano anche specie prive di valore commerciale, influendo negativamente su tecniche di pesca più selettive e sostenibili. Queste ultime potrebbero garantire redditi, occupazione e sicurezza alimentare senza tali effetti collaterali.

Inoltre, una parte rilevante della redditività della pesca a strascico dipende dai sussidi governativi, che ammontano a circa 1,3 miliardi di euro all’anno in Europa. L'Italia figura tra i paesi che forniscono sostegni finanziari più consistenti. Secondo i ricercatori, vietare tale tipo di pesca nelle aree protette, senza spostarla altrove, contribuirebbe significativamente a ridurre i danni. Utilizzare una frazione di questi sussidi per promuovere tecniche alternative sarebbe sufficiente per facilitare la transizione verso pratiche più sostenibili senza imporre ulteriori oneri ai contribuenti europei.

La proibizione della pesca a strascico nelle aree protette rappresenterebbe un passo fondamentale verso la mitigazione degli effetti negativi associati a questa pratica. Gli esperti suggeriscono che investire nei sistemi di pesca più responsabili consentirebbe di preservare meglio l'ambiente marino, mantenendo al contempo benefici economici e sociali per le comunità coinvolte. Una strategia mirata potrebbe trasformare un settore problematico in uno strumento di sviluppo sostenibile per il futuro.

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