Nel contesto della crescente tensione commerciale tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti, il 12 marzo la Commissione europea ha rivelato un piano per applicare dazi doganali significativi su una serie di merci americane a partire dal 1° aprile. Questa decisione è stata presa in risposta alle misure protezionistiche adottate dall'amministrazione Trump, che ha imposto tasse del 25% sugli importi di acciaio e alluminio. Secondo Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, l'UE esprime profonda preoccupazione per le azioni intraprese dagli Stati Uniti.
L'impatto economico di queste politiche doganali potrebbe essere notevole. Le autorità europee stimano che i dazi statunitensi influenzeranno prodotti per un valore di circa 26 miliardi di euro. Di conseguenza, Bruxelles ha deciso di mirare a beni americani per un valore equivalente. Von der Leyen ha sottolineato che queste tasse non solo penalizzano le imprese ma anche i consumatori, mettendo a rischio posti di lavoro e provocando un aumento dei prezzi sia in Europa che negli USA. Il quadro commerciale globale si sta trasformando, con paesi come Cina, Giappone, Australia e Canada che si trovano coinvolti in questa disputa economica.
La reazione europea sarà bipartita: da un lato, riattivare le contromisure già stabilite durante il primo mandato di Trump; dall'altro, introdurre nuove sanzioni per bilanciare l'impatto dei recenti dazi americani. Questo approccio mira a proteggere l'economia europea mentre cerca di ridurre al minimo le ripercussioni negative sui cittadini e sulle aziende. La fase di consultazione garantirà che le misure adottate siano efficaci e proporzionate, promuovendo così uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile.