In un evento che ha unito storia, sport e natura, il Trofeo Mezzalama, celebrazione della tradizione sciistica delle Alpi, si è concluso con il successo di Michele Boscacci e Robert Antonioli nel settore maschile e Axelle Mollaret Gachet ed Emily Harrop nel femminile. Questa storica competizione, inaugurata nel 1933 per onorare Ottorino Mezzalama, è stata anche l'occasione per determinare i vincitori del Campionato Mondiale ISMF Long Distance. Con una distanza di 40 km e un dislivello positivo di quasi 4.000 metri, la gara ha messo alla prova le abilità tecniche e fisiche dei partecipanti provenienti da 18 nazioni.
Nella luminosa mattina del giorno della gara, alle ore 5:30, partivano da Breuil-Cervinia oltre 700 atleti pronti a sfidare i giganti alpini come il Castore (4.228 m) e il Naso dei Lyskamm (4.150 m). La destinazione finale era Gressoney-La-Trinité, dove le condizioni meteorologiche ideali, previste dal meteorologo Luca Mercalli, hanno reso l'esperienza indimenticabile. Prima della partenza, in memoria di Papa Francesco, è stato osservato un minuto di silenzio, un momento di riflessione sul valore dello sport e della vita.
La vittoria maschile è andata all’italiana coppia formata da Michele Boscacci e Robert Antonioli, con un tempo di 4 ore e 29 minuti. Sul podio li hanno accompagnati i francesi Xavier Gachet e William Bon Mardion al secondo posto e Matheo Jacquemoud e Samuel Equy al terzo. Nel settore femminile, Axelle Mollaret Gachet ed Emily Harrop hanno dimostrato la loro supremazia con un tempo di 5 ore e 23 minuti. Le italiane Alba De Silvestro e Giulia Compagnoni e Ilaria Veronese e Lisa Moreschini hanno completato il podio, mostrando forza e determinazione.
Da un punto di vista giornalistico, questa gara rappresenta non solo un trionfo sportivo ma anche un tributo alla bellezza delle Alpi e al legame tra umanità e natura. Ogni passo compiuto dagli atleti ci ricorda quanto lo sport possa essere un mezzo per celebrare valori universali come l’amicizia, la competitività sana e la perseveranza. Un evento come il Trofeo Mezzalama ci invita a guardare alle montagne non solo come a una sfida fisica, ma come a un luogo di ispirazione e meditazione.