Nell'arco di due giorni, tra il 5 e il 6 febbraio, una serie di eventi turbolenti ha colpito la capitale bangladeshese Dhaka. Centinaia di manifestanti hanno vandalizzato edifici legati all'ex leader Sheikh Hasina, fuggita in India l'anno precedente. Le tensioni politiche si sono intensificate con attacchi contro simboli storici della leadership del paese, mettendo in discussione la stabilità del governo provvisorio.
In un clima di crescente agitazione, durante la sera del 5 febbraio, gruppi di dimostranti armati di strumenti da demolizione hanno assalito la casa museo dedicata al padre dell'ex premier, Sheikh Mujibur Rahman. Questa residenza storica è stata non solo vandalizzata ma anche incendiata. Il giorno successivo, le operazioni di demolizione sono state completate con l'aiuto di pesanti macchinari, senza che le forze dell'ordine intervenissero per impedirlo. Secondo alcuni testimoni oculari, due membri del partito di Hasina sarebbero rimasti feriti durante questi scontri.
L'attacco alla casa museo sembra essere stato scatenato dopo che i manifestanti avevano appreso delle intenzioni di Hasina di rivolgersi ai suoi sostenitori attraverso i social media. In risposta, lei ha accusato i responsabili della sua caduta di complottare contro il popolo bangladese. L'interim government, guidato dal premio Nobel Muhammad Yunus, ha attribuito Hasina la responsabilità diretta di tali proteste, sostenendo che i suoi commenti avrebbero provocato ulteriori disordini.
Oltre alla casa museo, altri edifici legati alla famiglia di Hasina sono stati bersaglio degli attacchi, tra cui una residenza a Dhaka e una proprietà nel sud-ovest del paese. L'organizzazione per i diritti umani Ain O Salish Kendra ha condannato queste azioni, mentre Hafizuddin Ahmed, un leader del principale partito d'opposizione, ha espresso preoccupazione per l'impatto negativo su una transizione democratica pacifica.
Questi eventi evidenziano come la crisi politica in Bangladesh sia lontana dall'essere risolta, con possibili ripercussioni sul futuro del paese.
Da un punto di vista giornalistico, questi incidenti sollevano interrogativi sulla vulnerabilità dei simboli storici e culturali in momenti di instabilità politica. È chiaro che la situazione richiede un approccio equilibrato e rispettoso verso il patrimonio nazionale, indipendentemente dalle divergenze politiche. Solo attraverso il dialogo e la tolleranza sarà possibile costruire una base solida per la democrazia in Bangladesh.