In un episodio particolarmente acceso, il mondo del calcio croato è stato testimone di una disputa tra Gennaro Gattuso e Josko Jelicic, opinionista televisivo. Dopo la sconfitta dell'Hajduk Spalato contro il Rijeka, che ha portato alla perdita della prima posizione in classifica, l'irritazione di Gattuso si è manifestata in modo evidente. Durante un incontro televisivo, Gattuso ha rifiutato di stringere la mano a Jelicic, accusandolo di mancanza di rispetto nei confronti del suo lavoro. L'ex calciatore non si è lasciato intimidire, ribadendo le sue critiche sulle prestazioni della squadra.
Nel cuore di una stagione decisiva per il campionato croato, il tecnico calabrese dell’Hajduk Spalato, Gennaro Gattuso, ha vissuto un momento difficile dopo aver subito una pesante sconfitta 3-0 contro il Rijeka. Questo risultato ha fatto scendere la sua squadra dalla vetta della classifica, provocando tensione e frustrazione. Durante un’intervista televisiva successiva, Gattuso si è trovato faccia a faccia con Josko Jelicic, un ex giocatore ora divenuto opinionista sportivo. Invece di seguire le convenzioni sociali, Gattuso ha ignorato deliberatamente Jelicic, rivolgendogli aspre parole in spagnolo, una lingua che entrambi conoscono bene grazie alle loro esperienze nella Liga. L’accusa principale era quella di eccessiva critica senza adeguata considerazione per il lavoro degli altri.
Da parte sua, Jelicic non si è tirato indietro, confermando le sue precedenti opinioni riguardo alle prestazioni difettose della squadra allenata da Gattuso. La situazione si è infuocata ulteriormente quando Gattuso, indicandolo con un dito, ha minacciato di non tornare più in quel programma se Jelicic vi avesse continuato a partecipare.
Da un punto di vista giornalistico, questo incidente offre un’occasione per riflettere sulla dinamica tra professionisti del calcio e commentatori. Esso solleva importanti questioni sul ruolo dei media nel mondo dello sport moderno e sui limiti delle critiche pubbliche. Sebbene le passioni possano essere comprensibili, specialmente in contesti competitivi come quello del calcio, è essenziale mantenere un certo grado di professionalità e rispetto reciproco per garantire un ambiente costruttivo per tutti gli attori coinvolti.