Nel panorama del commercio online canadese, una mossa significativa sta scuotendo la provincia del Québec. La multinazionale statunitense Amazon ha recentemente deciso di chiudere i suoi sette centri logistici locali, con conseguenze profonde per migliaia di lavoratori diretti e indiretti. Questa decisione è strettamente legata alla crescente presenza sindacale nella regione, che ha portato a scontri legali tra l'azienda e le organizzazioni dei lavoratori.
L'annuncio dell'interruzione delle attività nei sette magazzini ha gettato un'ombra sulla stabilità occupazionale di quasi duemila dipendenti diretti. Tuttavia, l'effetto domino si estende oltre questi numeri, coinvolgendo circa millecinquecento persone impiegate presso piccole imprese terze che collaborano con Amazon per le consegne. Questa situazione mette in evidenza il ruolo cruciale che Amazon riveste nell'economia locale e le implicazioni sociali della sua contrazione operativa.
La decisione di Amazon non solo interrompe le attività logistiche ma anche l'intero reticolo di servizi collegati, come trasporti e gestione inventariale. Le conseguenze per queste realtà aziendali sono potenzialmente devastanti, dato che molte hanno costruito la loro attività intorno alle esigenze del gigante del commercio online. Il rischio di fallimenti e licenziamenti si allarga ben oltre i confini dei soli centri logistici, minacciando la resilienza economica di intere comunità.
Il nucleo della questione sembra radicarsi nelle dinamiche tra Amazon e i sindacati locali. L'azienda ha optato per questa drastica misura dopo una serie di tentativi da parte dei lavoratori di organizzarsi sindacalmente. In particolare, il caso del magazzino di Laval, vicino a Montréal, ha acquisito notorietà quando i dipendenti hanno formalizzato la loro iscrizione al sindacato nel maggio del 2024. Questo evento ha segnato un punto di svolta, dando inizio a una fase di tensione tra l'azienda e i rappresentanti dei lavoratori.
Le accuse contro Amazon riguardano pratiche antisyndicali, con specifico riferimento all'intento di ostacolare la formazione di un comitato sindacale all'interno del magazzino di Laval. Il tribunale del lavoro amministrativo ha emesso una sentenza che condanna tali comportamenti, confermando così l'illegalità delle azioni intraprese dall'azienda per contrastare la sindacalizzazione. Questo verdetto apre la strada a possibili ulteriori ricorsi e misure punitive, aumentando la pressione su Amazon per modificare le proprie politiche verso i lavoratori.