L'agenzia londinese MainStreet Partners, nota per la sua leadership in dati ESG e sostenibilità, ha recentemente pubblicato il suo quarto Barometro ESG e di Sostenibilità. Questo studio esamina le dinamiche del mercato europeo dei fondi attraverso una metodologia olistica a tre pilastri. L'approccio innovativo valuta non solo la società di gestione e la strategia dichiarata dal fondo, ma anche le singole partecipazioni in portafoglio. Con un'analisi che copre oltre 9.500 fondi ed ETF, il report offre un quadro dettagliato delle tendenze emergenti e dei rischi associati al greenwashing.
Nel contesto di un panorama normativo sempre più complesso, MainStreet Partners ha introdotto nuovi strumenti per supportare asset manager e investitori. Il sotto-pilastro "Allineamento Normativo UE" è stato aggiunto per garantire maggiore coerenza tra le dichiarazioni e gli investimenti reali, specialmente per i fondi classificati come Articolo 8 o 9 secondo la SFDR. Inoltre, l'analisi delle partecipazioni in portafoglio è stata estesa per valutare non solo l'esposizione ma anche l'intenzionalità degli investimenti, offrendo un quadro più completo dell'impatto sostenibile dei fondi.
L'evoluzione della metodologia di rating ha portato a risultati significativi. Nel 2024, il punteggio medio assegnato agli Asset Manager è sceso a 3,1 su un massimo di 5,0, riflettendo l'inasprimento degli standard ESG e le discrepanze regionali nelle politiche di investimento sostenibile. Neill Blanks, Managing Director di MainStreet Partners, ha evidenziato come la complessità normativa continui a intensificarsi, soprattutto con l'entrata in vigore delle nuove regole sulla denominazione dei fondi. La società ha quindi rafforzato la propria metodologia per supportare i clienti nella gestione dei rischi di greenwashing e nell'aumento della trasparenza.
L'analisi ha anche evidenziato una riduzione del rischio di greenwashing per i fondi Articolo 9, con solo il 3% considerato a rischio. Tuttavia, il 23% dei fondi Articolo 8 ha ottenuto un punteggio inferiore a 3 su 5, segnalando la necessità di maggiore trasparenza e coerenza nelle strategie ESG. Allo stesso tempo, alcuni dei principali asset manager hanno mostrato maggiore cautela riguardo agli impegni ESG, abbandonando iniziative come la Net Zero Asset Managers Initiative e il Climate Action 100+.
Infine, l'allineamento alla Tassonomia UE rimane un ambito critico. La percentuale di fondi Articolo 9 con allineamento nullo è cresciuta leggermente, mentre i fondi con un allineamento superiore al 30% sono diminuiti. Le linee guida ESMA sulla denominazione dei fondi e sui criteri di esclusione hanno visto violazioni stabili per i PAB e in aumento per i CTB. Nonostante questi sfide, i fondi con etichetta SDR hanno superato lo standard Sustainability Assessed con punteggi superiori a 4,0.
Il Barometro ESG 2025 di MainStreet Partners fornisce un'analisi approfondita delle tendenze e dei rischi nel settore dei fondi europei, evidenziando la necessità di continuare a migliorare la trasparenza e l'allineamento normativo per garantire investimenti sostenibili e responsabili.