Nel mese di febbraio del 2025, i dati relativi ai consumi in Italia hanno evidenziato un ulteriore rallentamento rispetto all'inizio dell'anno. Lo studio effettuato dall'Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala ha rivelato un calo del mercato del -2,3% in termini di valore, confrontandolo con lo stesso periodo dell'anno precedente. Questa tendenza segna un peggioramento rispetto al mese di gennaio, che aveva già mostrato un lieve decremento del -0,5%. L'aumento dell'inflazione e le sue conseguenze sul potere d'acquisto dei cittadini sono stati i principali fattori che hanno influenzato negativamente l'economia nazionale.
In un contesto economico sempre più complesso, durante il secondo mese dell'anno, solo il settore dell'abbigliamento e degli accessori è risultato appena sopra la parità, con un incremento del +0,3%. Tuttavia, altri settori come la ristorazione hanno subito un colpo significativo, chiudendo il mese con un calo del -2,6%. Anche il retail tradizionale ha registrato un declino notevole del -7,1%, riflettendo le difficoltà nei settori legati all'intrattenimento e ai beni durevoli.
I canali di vendita non sono stati da meno: il settore del turismo si è contratto del -6,3%, mentre centri commerciali, vie pedonali e negozi di prossimità hanno subito perdite importanti. Geograficamente, il Sud ha mostrato il peggiore andamento con un calo del -3,4%, seguito dal Nord-Est (-2,5%) e dal Nord-Ovest (-1,9%). Una nota positiva viene dall'Umbria, unica regione ad aver registrato un lieve aumento (+1,2%), mentre la Campania si è posizionata al fondo della classifica con un decremento del -5,2%.
Da un punto di vista analitico, Mario Maiocchi, direttore del centro studi Confimprese, ha sottolineato come questa situazione sia determinata dall'attuale impoverimento del potere d'acquisto delle famiglie italiane. La ricerca di prodotti convenzionali e in promozione continua a essere una priorità per i consumatori, specialmente nel settore dell'abbigliamento.
Dall'analisi emergono due conclusioni fondamentali: prima di tutto, la necessità di strategie innovative per stimolare il consumo interno; secondariamente, l'importanza di monitorare costantemente le dinamiche economiche regionali per individuare soluzioni mirate. Solo con approcci adeguati sarà possibile contrastare queste flessioni e favorire uno sviluppo equilibrato del Paese.