Nel cuore di una disputa commerciale in evoluzione, le autorità canadesi hanno annunciato misure punitive contro prodotti americani. Questa decisione segue l'imposizione di tariffe da parte degli Stati Uniti su merci provenienti dal Canada e Messico. Il piano di rappresaglia canadese prevede l'applicazione di significative tasse doganali su un ampio spettro di merci statunitensi, con l'obiettivo di proteggere gli interessi economici nazionali. Le contromisure includono non solo le tariffe commerciali ma anche restrizioni specifiche sulle transazioni governative.
L'iniziativa si articola in due fasi principali. Nella prima fase, il governo canadese ha stabilito un'aumento delle tariffe fino al 25% su beni importati dagli Stati Uniti per un valore complessivo di circa 30 miliardi di dollari canadesi. Questa somma rappresenta una risposta proporzionata all'impatto economico delle tariffe americane. La seconda fase della strategia, prevista entro tre settimane, estenderà ulteriormente le tariffe a beni di maggiore valore, come veicoli motorizzati e materiali industriali, con un impatto stimato di 125 miliardi di dollari.
Oltre alle misure tariffarie, il Canada sta valutando opzioni aggiuntive per limitare la partecipazione delle aziende statunitensi ai contratti pubblici. Inoltre, è in esame l'interruzione delle esportazioni verso il territorio americano. Queste azioni mirano a garantire che gli Stati Uniti comprendano pienamente le ripercussioni economiche delle loro politiche commerciali.
L'amministrazione canadese ha dichiarato che le misure resteranno in vigore fino a quando gli Stati Uniti non revocheranno le loro tariffe. Questa posizione ferma riflette l'impegno del Canada a difendere i propri interessi economici e a mantenere equilibrio nel commercio internazionale. Le trattative future tra le due nazioni saranno cruciali per determinare lo sviluppo della situazione economica bilaterale.