Cronaca
Due fotografi colombiani mettono in luce le storie di migrazione e disagio sociale
2025-04-05

La fotografia giornalistica è uno strumento potente per narrare le sofferenze e le speranze delle comunità vulnerabili. Federico Ríos, vincitore nella categoria progetti a lungo termine del World Press Photo, ha documentato il viaggio pericoloso dei migranti attraverso la giungla del Darién. Questa regione selvaggia, popolata da animali feroci e controllata da gruppi criminali, separa Panama dalla Colombia. Gli scatti di Ríos raccontano non solo la durezza del cammino ma anche la determinazione di chi cerca una vita migliore al di là delle difficoltà. Le sue immagini trasformano ogni individuo in un simbolo universale della lotta contro l'avversità.

Un altro importante contributo viene dal lavoro di Santiago Mesa, premiato per la sua serie fotografica sulle donne emberá. La sua inchiesta si concentra sui traumi subiti dalle comunità indigene dopo suicidi familiari. Il Chocó, una regione segnata da decenni di conflitti armati e abbandono statale, diventa il palcoscenico di storie di resilienza e dolore. Le immagini di Mesa esplorano temi come il razzismo, la violenza di genere e la disuguaglianza strutturale. Attraverso le sue foto, emerge un quadro complesso di una cultura che lotta per mantenere viva la propria identità nonostante le sfide esterne.

L'arte della fotografia serve a umanizzare storie che spesso rimangono nascoste alle pagine dei giornali. Entrambi i fotografi hanno mostrato come sia possibile avvicinarsi alle comunità con rispetto e curiosità autentica. Il loro impegno dimostra che la vera forza dell'immagine sta nel suo potere di suscitare empatia e cambiamento sociale. Oltre ad amplificare le voci silenziate, essi ci ricordano l'importanza di ascoltare senza pregiudizi e di collaborare con coloro che rappresentiamo. In un mondo sempre più interconnesso, queste narrazioni visive ci invitano a guardare oltre i confini geografici e culturali per costruire ponti di comprensione reciproca.

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