Negli ultimi mesi, l'amministrazione americana ha intrapreso misure significative per facilitare il trasferimento di una particolare comunità sudafricana negli Stati Uniti. Questa decisione riguarda principalmente gli afrikaner, discendenti dei coloni olandesi presenti nel paese dal Seicento. L'iniziativa è stata avviata con un ordine esecutivo firmato da Donald Trump lo scorso febbraio, che prevede la priorità per il reinsediamento degli afrikaner desiderosi di lasciare il Sudafrica a causa di recenti leggi nazionali sugli espropri terrieri. Tale programma, denominato "Mission South Africa", include la selezione di candidati e la creazione di strutture d'accoglienza.
L'attenzione dell'amministrazione statunitense verso questa minoranza etnica si è concretizzata attraverso un piano dettagliato. Funzionari americani sono stati inviati in Sudafrica per identificare spazi commerciali adatti alla conversione in centri d'accoglienza. Successivamente, hanno analizzato oltre 8.200 richieste di trasferimento, selezionando circa 100 individui che potrebbero ottenere lo status di rifugiati. Un particolare interesse è stato riservato ai contadini afrikaner, come evidenziato da alcune dichiarazioni del presidente Trump sui social media. Tuttavia, rimane incerto se tale offerta sia estesa anche ai contadini bianchi che parlano inglese.
Nonostante l'entusiasmo delle autorità americane, il livello di interesse tra gli afrikaner sembra essere moderato. Secondo alcune stime, circa 70mila persone avrebbero espresso un certo grado di curiosità per il programma, ma tali cifre non implicano necessariamente un reale intento di partire. Inoltre, rappresentanti della comunità afrikaner hanno dichiarato che molti preferiscono restare nel Sudafrica, sperando invece in un sostegno internazionale per le loro aspirazioni all'autogoverno. Le condizioni economiche relativamente favorevoli di questa minoranza contribuiscono ulteriormente a ridurre l'attrattiva del trasferimento.
In alcuni luoghi simbolo come Orania, dove la segregazione razziale persiste, l'offerta americana non ha trovato grande consenso. Anche qui, i residenti mostrano gratitudine per l'attenzione ricevuta, ma preferiscono mantenere le proprie radici senza diventare rifugiati. La situazione economica della comunità afrikaner, caratterizzata da redditi elevati e proprietà terriera consistente, rende meno urgente il bisogno di abbandonare il paese.
Sebbene l'iniziativa americana possa apparire come un gesto significativo nei confronti degli afrikaner, la reazione entro la comunità interessata mostra una certa freddezza. Mentre Washington continua a pianificare soluzioni a lungo termine per favorire il reinsediamento, molte famiglie afrikaner sembrano più inclini a cercare alternative locali o a preservare il proprio patrimonio culturale all'interno del Sudafrica. Questa divergenza tra politica estera e desideri locali evidenzia la complessità delle relazioni transnazionali contemporanee.