Cronaca
La Strategia di Trump: Una Scommessa sul Caos Economico
2025-04-04

Nel panorama politico internazionale, il nome di Donald Trump è indissolubilmente legato alla strategia della perturbazione, o "disruption". Questa nozione, originariamente associata al mondo delle startup tecnologiche che hanno ribaltato i tradizionali modelli economici, si è trasformata in una filosofia guida per l'amministrazione americana. L'uso deliberato di misure protezionistiche, come le tariffe doganali imposte a partire dal 2 aprile, ha creato tensioni globali senza precedenti, mettendo a repentaglio la cooperazione internazionale e generando incertezza sui mercati mondiali.

L'approccio di Trump si basa sull'idea che il caos possa essere strumentalizzato per ottenere vantaggi commerciali. Secondo alcuni consiglieri economici del presidente, come Stephen Miran, queste misure sarebbero destinate a costringere partner commerciali chiave, come Europa e Cina, ad accettare nuovi accordi favorevoli agli Stati Uniti. Tuttavia, tale strategia non è priva di rischi. Molti economisti temono che un aumento delle tariffe possa innescare una guerra commerciale globale, riducendo il commercio internazionale e indebolendo la collaborazione su questioni cruciali come la sicurezza, la povertà e il cambiamento climatico.

Il contesto storico da cui trae ispirazione Trump risale all'inizio del XX secolo, quando il protezionismo era uno strumento comune per proteggere le economie nazionali. Tuttavia, il mondo di oggi è profondamente diverso, caratterizzato da reti commerciali interdipendenti e dall'emergere di potenze economiche alternative. In questo scenario, l'imposizione di tariffe punitiva potrebbe spingere paesi come la Cina a cercare soluzioni fuori dagli schemi tradizionali dominati dagli Stati Uniti, creando sistemi alternativi che escludono Washington.

L'applicazione di questa strategia potrebbe avere conseguenze imprevedibili, non solo per l'economia globale ma anche per il prestigio degli Stati Uniti come leader mondiale. Alcuni esperti ritengono che l'obiettivo dichiarato di "rendere grande di nuovo l'America" rischia di fallire, lasciando il paese più debole e isolato sul palcoscenico internazionale.

In un mondo sempre più interconnesso, la scommessa di Trump sul caos potrebbe rivelarsi una mossa pericolosa. Il rischio di alienare alleati tradizionali e favorire l'emergere di blocchi economici alternativi è reale e crescente. Se l'obiettivo finale fosse quello di consolidare la posizione degli Stati Uniti come potenza globale, questa strategia sembra destinata a produrre effetti contrari, minando proprio ciò che cerca di preservare.

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