Nel contesto delle relazioni internazionali tra Italia e Libia, si è svolto un incontro significativo a Tripoli tra il Primo Ministro libico e l’amministratore delegato di Eni. L’incontro ha riguardato lo sviluppo di progetti energetici strategici e le nuove opportunità offerte dal recente round esplorativo lanciato in Libia. Questa collaborazione rappresenta un passo importante per la produzione di gas e petrolio nel Paese nordafricano.
In una giornata particolarmente illuminante, il Primo Ministro del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh, ha accolto a Tripoli Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, per discutere gli ultimi progressi nei settori energetici. Tra i temi trattati, spiccavano tre importanti progetti avviati nel 2023: Sabratha Compression, Bouri Gas Utilization Project e Structures A&E. Il primo progetto sarà completato entro la fine dell’anno e contribuirà al sostegno della produzione del giacimento di Bahr Essalam. Per quanto riguarda il secondo progetto, l’avvio operativo è previsto per il 2026. Infine, il terzo progetto è attualmente impegnato nella fase contrattuale, mentre le attività di perforazione dei pozzi sono state avviate nel precedente aprile.
Questo dialogo ha altresì toccato lo stato delle attività esplorative di Eni in Libia e le opportunità future legate al nuovo round esplorativo. Eni opera in Libia dal 1959 e gestisce le proprie operazioni tramite la joint venture Mellitah Oil and Gas BV, congiuntamente alla NOC. Attualmente, Eni è il principale produttore internazionale di gas nel Paese, con una produzione che ha raggiunto i 176.000 barili di olio equivalente al giorno nel 2024.
Il ruolo di Eni rimane fondamentale per lo sviluppo del settore energetico libico.
Dall’angolo visuale di un osservatore imparziale, questa collaborazione tra Libia e Italia rappresenta un modello di partenariato strategico incentrato sullo sviluppo sostenibile e sull'innovazione tecnologica. Non solo promuove l’autosufficienza energetica, ma contribuisce anche al miglioramento delle condizioni economiche e sociali del territorio. Un approccio simile potrebbe ispirare altre nazioni ad intraprendere percorsi di cooperazione basati sulla reciprocità e sui benefici comuni.