Nel contesto della conferenza dell'Onu sul clima tenutasi a Baku nel novembre 2024, l'India si è distinta per una critica severa nei confronti del piano finanziario globale sul clima. Tale iniziativa prevede l'erogazione di 300 miliardi di dollari annualmente per i paesi del "sud globale" entro il 2035. Secondo le autorità indiane, questa cifra appare insufficiente rispetto alle esigenze reali e ai tempi richiesti per affrontare efficacemente la crisi climatica mondiale. Nonostante ciò, analisti internazionali hanno evidenziato una certa contraddizione tra la posizione globale e quella nazionale dell'India riguardo all'inquinamento ambientale.

Il delegato indiano ha espresso la sua insoddisfazione durante la conferenza sostenendo che i fondi promessi non corrispondono nemmeno lontanamente alle richieste avanzate negli ultimi anni di discussioni. Secondo lui, sarebbero necessari ben 1.300 miliardi di dollari per garantire un reale sostegno ai paesi più vulnerabili. Questa posizione ha ricevuto ampio sostegno da parte di molte nazioni, che vedono nell'India un rappresentante importante delle cause dei paesi sviluppo. Tuttavia, alcune voci critiche hanno evidenziato come, a livello interno, il governo indiano sembra meno impegnato nella gestione degli stessi problemi che denuncia a livello internazionale.

Un articolo pubblicato dal giornale The Diplomat mette in luce un dato sorprendente: undici delle venti città più inquinate al mondo nel 2024 sono situati in India. Ciò solleva interrogativi sulla consistenza delle azioni intraprese dal governo locale. Inoltre, si rileva che il governo indiano ha utilizzato meno del 1% del budget previsto per il controllo dell'inquinamento nel biennio 2024-2025. Una mancanza di impegno che contrasta con le richieste rivolte alla comunità internazionale.

La questione dei finanziamenti climatici mette quindi in luce non solo le differenze tra le aspettative globali e le realtà locali, ma anche la complessità delle sfide che i governi devono affrontare quando si tratta di equilibrare le responsabilità internazionali con gli obiettivi nazionali. Nel caso dell'India, emerge la necessità di un maggiore coordinamento tra politiche esterne ed interne per assicurare risultati concreti sia a livello globale che locale.