I mercati mondiali stanno reagendo con preoccupazione all'annuncio di nuove tariffe commerciali da parte degli Stati Uniti. A partire dal 5 aprile, il governo americano ha introdotto aliquote minime del 10% su tutti i prodotti importati, con incrementi significativi per circa 60 paesi considerati responsabili di pratiche commerciali scorrette. L'Unione Europea, la Cina e il Giappone sono tra le nazioni più colpite, mentre Canada e Messico godono di esenzioni temporanee. Queste misure hanno scatenato un'ondata di critiche internazionali e una forte volatilità nei mercati finanziari.
L'amministrazione statunitense ha adottato una strategia tariffaria differenziata, applicando aliquote base del 10% a numerosi partner commerciali, mentre alcune nazioni vengono penalizzate con percentuali molto più elevate. Paesi come la Cina (34%), l'Unione Europea (20%) e il Vietnam (46%) subiscono tariffe considerevolmente maggiori. Secondo il presidente Donald Trump, queste misure mirano a ripristinare l'equilibrio commerciale a favore degli Stati Uniti. Egli ha dichiarato che "il destino dell'America è stato reclamato" attraverso questa iniziativa economica.
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso la disponibilità dell'UE a negoziare, ma ha avvertito che saranno pronti a rispondere con contromisure se necessario. Il ministro del Commercio giapponese Yoji Muto ha denunciato le tariffe come "estremamente deplorevoli", sostenendo che potrebbero violare le norme dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Anche Pechino ha condannato le misure, annunciando azioni per proteggere i propri interessi nazionali.
Gli effetti sulle borse mondiali sono stati immediati. I futures sui principali indici azionari americani hanno registrato forti cali, con il Nasdaq che ha perso oltre il 3%. Gli investitori hanno cercato rifugio in asset sicuri come l'oro, che ha raggiunto nuovi massimi storici. Sul fronte valutario, il dollaro ha ceduto terreno contro le principali divise, consentendo all'euro di tornare sopra la soglia di 1,09 dollari e allo yen di toccare i massimi di tre settimane.
La situazione rimane tesa, con previsioni di ulteriori sviluppi nel prossimo futuro. Le misure tariffarie hanno già prodotto un impatto significativo sui mercati globali, alimentando incertezze economiche e politiche. Mentre alcuni paesi mostrano intenzione di negoziare, altri sembrano prepararsi a una lunga battaglia commerciale. In questo contesto, gli investitori continueranno a monitorare attentamente ogni mossa delle autorità statunitensi e internazionali.