Il ritardo nella conduzione del Congresso FIFA a causa di un imprevisto viaggio del presidente Gianni Infantino ha suscitato critiche severe da parte della UEFA. L'evento mondiale, che riunisce 211 nazioni per discutere questioni cruciali del calcio, è stato segnato da tensioni politiche e decisioni strategiche. Alcuni delegati europei hanno lasciato anticipatamente l'incontro in segno di protesta contro il cambiamento improvviso dell'agenda.
Ulteriori controversie sono emerse riguardo alla richiesta della Federcalcio palestinese di sospendere Israele dal torneo, accusando l’Associazione calcistica israeliana di discriminazione e violazioni dei diritti umani. La FIFA si trova ora ad affrontare una delicata procedura disciplinare per indagare sulle accuse.
Ritardi e Polemiche al Congresso FIFA
Il Congresso FIFA, importante evento mondiale dedicato alle questioni del calcio, è stato turbato da un inizio ritardato causato dall'impegno personale del presidente Gianni Infantino. Questo ritardo ha scatenato le critiche della UEFA, che ha espresso la propria insoddisfazione per l'organizzazione mancante e i cambiamenti all'ultimo minuto all'agenda originaria.
L'arrivo tardivo di Infantino ha influenzato negativamente il decorso del Congresso. Il presidente della FIFA era impegnato in un viaggio internazionale con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, cosa che non è stata vista di buon occhio dagli organizzatori europei. Secondo quanto dichiarato dalla UEFA, l'attenzione verso gli interessi politici personali ha oscurato l'importanza del gioco stesso. In risposta, alcuni delegati UEFA hanno deciso di abbandonare anticipatamente la seduta per sottolineare la necessità di mettere il calcio prima di tutto. Il segretario generale della FIFA, Mattias Grafstrom, ha difeso la figura di Infantino, sottolineando le sue importanti responsabilità globali.
Richieste di Sospensione e Conflitti tra Associazioni
In parallelo alle polemiche legate all'organizzazione, il Congresso FIFA è stato anche teatro di un acceso dibattito sulla richiesta di sospensione avanzata dall'Associazione calcistica palestinese nei confronti di Israele. Le accuse di discriminazione e violazioni dei diritti umani hanno messo sotto pressione la FIFA, che deve ora decidere come procedere con la sua commissione disciplinare.
La richiesta palestinese include accuse specifiche contro l'Associazione calcistica israeliana, ritenuta complice delle azioni del governo israeliano in Gaza. Particolare attenzione è stata posta sui club situati in territorio palestinese inclusi nel campionato israeliano. La FIFA ha precedentemente promesso di investigare queste accuse, ma fino ad oggi non ha fornito alcuna risoluzione ufficiale. Nel frattempo, la delegazione norvegese ha mostrato solidarietà alla causa palestinese, lasciando uno dei suoi membri al Congresso per sostenere tale posizione. Tale gesto simbolico evidenzia ulteriormente le divisioni esistenti tra le associazioni partecipanti.