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Il Tramonto di un Ideale: L'Amaro Destino del PDHAE
2025-05-04

Si è conclusa una stagione che ha lasciato il segno nel mondo del calcio regionale, con l'esperienza del PDHAE che si è rivelata ben più di un semplice insuccesso sportivo. Si tratta di una riflessione amara su ciò che accade quando la gestione di una squadra manca di visione strategica e responsabilità etica. Con numeri devastanti – sei punti totalizzati, 19 gol segnati contro 101 subiti – questa avventura non è stata solo uno scacco tattico, ma un chiaro esempio di come l'anima stessa dello sport possa essere tradita.

Lo scenario descritto da questo campionato si presenta come una tragedia moderna per il calcio giovanile. Un progetto nato con ambizioni è rapidamente degenerato in un'esposizione continua all'umiliazione pubblica per i giovani calciatori coinvolti. Esperti hanno definito tale situazione come il risultato inevitabile di una leadership maldestra e autoreferenziale. Mancavano strumenti, guida e, soprattutto, un piano coerente per affrontare un torneo competitivo. Le parole di un noto esperto locale riassumono perfettamente la situazione: "In trent’anni di esperienza, non ho mai assistito alla formazione di una squadra così vulnerabile e sprovveduta". Questo paragone evidenzia quanto sia crudele e irresponsabile mettere a rischio il futuro di atleti promettenti senza fornire loro le risorse necessarie.

La questione va oltre il campo di gioco. Chi ha autorizzato e vigilato su questa gestione? Dove sono le istituzioni incaricate di sorvegliare il corretto utilizzo dei fondi pubblici destinati allo sport? Esiste il sospetto che alcuni attori possano aver sfruttato il calcio giovanile per obiettivi estranei al mondo della pallacanestro. Non si tratta di una provocazione, bensì di una seria denuncia civile. È impossibile liquidare tutto come una semplice stagione negativa; qui ci troviamo di fronte a una forma di violenza morale perpetrata nei confronti di chi ha indossato quella maglia.

I giovani atleti coinvolti meritano rispetto per la loro perseveranza, nonostante le circostanze avverse. Essi hanno dimostrato coraggio continuando a partecipare fino all'ultima giornata. Al contrario, coloro che hanno diretto e organizzato questa avventura devono affrontare il giudizio della comunità sportiva. La politica sportiva regionale, spesso critica per la sua leggerezza, non può restare in silenzio. Né possono farlo le famiglie, che hanno visto i propri figli tornare ogni settimana con il morale spezzato.

È indispensabile una profonda riflessione e un cambiamento radicale. Senza una rivisitazione completa delle pratiche gestionali e un impegno serio verso l'etica sportiva, il futuro del calcio locale rischia di oscurarsi ulteriormente. Il tempo stringe, e solo attraverso azioni concrete sarà possibile preservare l'onore e la credibilità di questo importante settore.

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