All'inizio del decennio 2010, il governo cinese ha introdotto misure severe per ridurre le emissioni di aerosol di solfato provenienti dalle centrali a carbone e dai veicoli a motore. Queste iniziative hanno portato a una diminuzione del 75% delle emissioni, salvando decine di migliaia di vite umane ogni anno. Tuttavia, uno studio recentemente pubblicato su ResearchSquare suggerisce che queste politiche ambientali abbiano contribuito ad un aumento più rapido delle temperature globali. Dal 2010, il ritmo del riscaldamento globale sembra essere aumentato da 0,18 a 0,24 gradi Celsius ogni dieci anni, con la riduzione dei solfati indicata come una delle possibili cause.
Nel corso degli anni duemila, l'aria nelle città cinesi è diventata sempre più tossica, alimentando proteste crescenti tra la popolazione. Di fronte a questa situazione, Pechino ha intrapreso azioni decisive per mitigare il problema. Le particelle di solfato emesse dalle centrali a carbone e dagli autoveicoli riflettono parte della luce solare nello spazio, riducendo l'assorbimento di calore terrestre. Inoltre, queste particelle favoriscono la formazione di nubi riflesse, che agiscono come uno scudo contro i raggi solari. La riduzione drastica delle emissioni ha pertanto eliminato questo effetto raffreddante, contribuendo all'aumento delle temperature globali.
Lo studio evidenzia che la Cina potrebbe essere responsabile dell'80% dell'accelerazione del riscaldamento globale, non solo per l'enorme portata del calo delle emissioni, ma anche per la circolazione atmosferica che disperdeva queste particelle su vaste aree dell'Oceano Pacifico. L'effetto complessivo si è amplificato, influenzando il clima su scala planetaria. Gli scienziati stanno ora monitorando altri fattori che potrebbero ulteriormente intensificare il cambiamento climatico, come le nuove regole sulle emissioni marittime entrate in vigore nel 2020.
Gli effetti benefici delle politiche antinquinamento cinesi sulla salute umana sono innegabili, ma lo studio mette in luce la necessità di comprendere meglio le interazioni tra le misure ambientali e il sistema climatico globale. Altri fattori, inclusi gli effetti del cambiamento climatico sulla formazione delle nubi e le nuove normative internazionali, dovranno essere presi in considerazione per prevedere futuri sviluppi climatici. Le implicazioni di queste scoperte richiedono un approccio equilibrato e integrato nella pianificazione delle politiche future.