Finanza
La Federal Reserve al centro dell'attenzione: tassi d’interesse e pressioni politiche
2025-05-07

Gli Stati Uniti si preparano all'annuncio del Federal Open Market Committee (FOMC) riguardo ai tassi d’interesse. Nonostante le richieste di Donald Trump per una riduzione, gli esperti prevedono che l’attuale intervallo tra il 4,25% e il 4,5% rimanga invariato. L’attenzione si concentra sul comunicato della Fed, che dovrà riflettere un’economia in fase di raffreddamento e affrontare crescenti rischi sui fronti dell’inflazione e dell’occupazione. Le pressioni politiche esercitate dal presidente americano non sembrano influenzare la decisione del FOMC, che preferisce mantenere un approccio cauto.

Il mercato anticipa con una probabilità del 96% che i tassi restino stabili durante la riunione di oggi. Tuttavia, le aspettative per un eventuale taglio dei tassi aumentano per la riunione di luglio, riflettendo un possibile allentamento monetario nell’estate. La dichiarazione finale del FOMC sarà analizzata attentamente per comprendere come la banca centrale intende gestire le incertezze economiche e i rischi legati alle sue priorità duali.

Un approccio cauto: previsioni e strategie

Secondo gli analisti, il FOMC manterrà un atteggiamento prudente, evitando modifiche immediate ai tassi d’interesse. Questo approccio permetterebbe alla Fed di monitorare più da vicino lo sviluppo delle variabili macroeconomiche, come disoccupazione, inflazione e crescita economica. Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, sottolinea come la pausa introdotta a gennaio continuerà a fornire tempo per valutare meglio la situazione.

L’attuale contesto economico è segnato da forti incertezze e rischi crescenti. Il FOMC è chiamato a bilanciare la stabilità dei prezzi con l’obiettivo di piena occupazione. Secondo Diodovich, l’aumento dei rischi è evidente sia nei dati relativi all’inflazione, stimolata dalle politiche tariffarie di Trump, sia nel settore del lavoro, che mostra segni di indebolimento. Questa situazione complessa richiede una gestione attenta, basata su dati reali e non su pressioni esterne. Il “wait and see” rappresenta quindi un’opportunità per valutare con maggiore precisione le dinamiche future.

Pressioni politiche e indipendenza istituzionale

Le critiche pubbliche di Donald Trump verso la Fed continuano ad aumentare. Il presidente Usa ha recentemente ribadito la necessità di abbassare i tassi d’interesse, citando vari indicatori positivi come il costo basso della benzina e i prezzi alimentari in calo. Tuttavia, Jerome Powell, presidente della Fed, ha chiarito che le decisioni sono prese in base a dati economici oggettivi, senza lasciarsi condizionare dalle pressioni politiche.

La struttura del FOMC, composto da 12 membri votanti, assicura un processo decisionale collettivo e non dipendente esclusivamente dalla figura di Powell. Tra questi membri vi sono sette governatori del Board, inclusi Powell, e cinque presidenti delle Fed regionali. Le opinioni divergenti all’interno del comitato riflettono diverse priorità: alcune voci privilegiano la stabilità dei prezzi, mentre altre sostengono di dare priorità all’occupazione. In questo scenario, Powell e i suoi colleghi sembrano inclini a favorire l’occupazione, accettando temporaneamente un aumento dell’inflazione rispetto ai target prefissati. Questa scelta dimostra come l’indipendenza istituzionale possa resistere alle sollecitazioni politiche, mantenendo come obiettivo principale la salute economica globale.

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