Nel contesto della lunga guerra civile siriana, le Nazioni Unite hanno fatto un appello urgente il 18 dicembre, chiedendo elezioni libere e trasparenti in Siria. Questo viene dopo la caduta del regime di Assad, con l'organizzazione che ha anche richiesto aiuti umanitari immediati per alleviare la crisi. Inoltre, c'è stata un'apprensione verso una soluzione politica con i curdi, mentre la coalizione ribelle cerca di rassicurare la popolazione sulla sua capacità di ricostruire il paese.
Il giorno successivo al solstizio d'inverno, l'ONU ha esortato a elezioni equilibrate e giuste nella nazione mediorientale, devastata da anni di conflitti. A Damasco, il rappresentante speciale delle Nazioni Unite Geir Pedersen ha sottolineato l'importanza di una risoluzione pacifica con i curdi, che controllano parti significative del nord del paese. Il 17 dicembre, Murhaf Abu Qasra, leader militare del gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts), ha dichiarato l'intenzione di sciogliere i gruppi armati e integrarli nell'esercito nazionale. Le autorità ribelli cercano di estendere la loro influenza su aree controllate dai curdi, invitando contemporaneamente la comunità internazionale a rimuovere Hts dalle liste terroristiche. Diplomatici di varie nazioni occidentali hanno incontrato le nuove autorità a Damasco, sottolineando l'importanza dei diritti umani in un paese multietnico. Gli Stati Uniti hanno prolungato un cessate il fuoco nel nord del paese, mentre la Turchia continua a sostenere i ribelli filoturchi contro le Forze democratiche siriane (Fds). L'amministrazione curda ha adottato la nuova bandiera siriana, ma teme di perdere la propria autonomia.
Dalla prospettiva di un osservatore, questa situazione mette in evidenza la complessità degli interessi coinvolti nella Siria post-Assad. La transizione verso una nuova era è intrisa di sfide, tra cui la necessità di garantire la stabilità, promuovere la democrazia e rispettare i diritti di tutte le comunità. È fondamentale che la comunità internazionale continui a sostenere un processo politico inclusivo, che possa portare alla pace e alla ricostruzione del paese.