Da quando ha preso possesso della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti ha intrapreso diverse iniziative. Nonostante ciò, la sua attenzione diretta alla Repubblica Popolare Cinese è rimasta relativamente limitata, nonostante l'importanza cruciale del paese per gli interessi statunitensi.
L'incontro telefonico con Xi Jinping e la decisione di salvaguardare il popolare social network cinese TikTok sono stati eventi notevoli. Tuttavia, l'elemento più significativo è stato lo shock provocato da DeepSeek, l'intelligenza artificiale cinese che ha superato i modelli americani, spingendo Trump a parlare di un "campanello d'allarme". Questi episodi, tuttavia, non costituiscono ancora una politica definita verso la Cina.
Pechino attende con ansia sviluppi futuri. In precedenza, era stata avanzata l'ipotesi che dagli Stati Uniti sarebbero stati applicati nuovi dazi doganali sui prodotti cinesi a partire dal primo febbraio, ma questa misura non è ancora stata implementata. La prospettiva di una guerra commerciale temuta da tutto il mondo sembra ancora incerta.
Le intenzioni di Trump verso la Cina sono ambigue. Da un lato, cerca di contenere le ambizioni del paese come superpotenza globale e farle pagare per le accuse di danni inflitti agli Stati Uniti. Dall'altro, sa bene che esistono opportunità di affari significative con la Cina, un aspetto che sicuramente influisce sulle sue decisioni. L'amico imprenditore Elon Musk, con investimenti importanti attraverso Tesla in Cina, rappresenta un esempio eloquente di questo approccio.
Taiwan si trova in una posizione delicata. Il presidente ha minacciato di imporre dazi elevati sui semiconduttori prodotti sull'isola, accusando Taiwan di aver "rubato" questa industria agli Stati Uniti. Questa pretesa appare infondata, considerando il successo industriale di Taiwan, che ha convinto molte aziende americane a affidare la produzione dei loro chip al gigante taiwanese Tsmc. Paradosso o meno, penalizzare Taiwan potrebbe compromettere l'impegno degli Stati Uniti a proteggere l'isola dalle ambizioni cinesi. A Taipei, la preoccupazione per le intenzioni di Trump cresce, soprattutto nel contesto di un possibile accordo con Pechino.
Nel nuovo anno, i taiwanesi si sentono sempre più insicuri e preoccupati per l'imprevedibilità del presidente statunitense. È fondamentale che le relazioni internazionali siano guidate da principi di rispetto reciproco e collaborazione, evitando azioni unilaterali che possano destabilizzare la regione e creare tensioni inutili.