L'andamento del settore energetico è segnato da una complessa interazione di fattori economici e geopolitici. Le previsioni indicano un rallentamento nella crescita della domanda per il prossimo futuro, con valutazioni che si attestano a circa 730 mila barili al giorno per il 2025 e ulteriormente ridotte per l'anno successivo. Questo scenario riflette un deterioramento delle condizioni macroeconomiche globali, influenzate dal crescente protezionismo commerciale e dall'incertezza legata a tensioni internazionali. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno intensificato le politiche tariffarie, contribuendo a un clima di insicurezza nei mercati energetici. Anche se all'inizio dell'anno si erano registrati segnali positivi, la situazione si è velocemente deteriorata, mostrando come i mercati petroliferi siano estremamente sensibili ai cambiamenti economici.
I dati sulla produzione globale evidenziano una crescita significativa, guidata principalmente dai paesi non appartenenti all'Opec+. In particolare, gli Stati Uniti, il Brasile e la Guyana hanno registrato incrementi notevoli nella loro produzione petrolifera. Nonostante l'Opec+ abbia annunciato un aumento dei propri obiettivi produttivi, è probabile che tale espansione sia mitigata dalle già evidenti sovraproduzioni di alcuni membri. La dinamica dei prezzi ha aggiunto ulteriore incertezza: dopo aver mantenuto una relativa stabilità, il prezzo del brent ha subito un calo repentino sotto i 60 dollari a causa di un'eccessiva offerta e delle ripercussioni negative delle misure protezionistiche statunitensi. Questo ha avuto conseguenze dirette sulle aziende di shale oil americane, che ora devono affrontare margini sempre più stretti per mantenere la redditività.
Nel medio termine, la capacità di espansione dell'offerta rimane solida, grazie anche all'emergere di nuovi protagonisti come la Guyana e il Brasile, che stanno investendo negli impianti offshore. Tuttavia, le scorte petrolifere globali, pur in aumento, restano vicine ai minimi della media quinquennale, rendendo il mercato vulnerabile a improvvisi sbilanciamenti. In questo contesto incerto, l'attenzione si focalizza sui negoziati commerciali in corso, sulla solidità della crescita economica globale e sulla capacità dell'Opec+ di gestire efficacemente la propria produzione. La prudenza diventa dunque una strategia fondamentale per gli attori del settore, che dovranno navigare in acque sempre più mutevoli per garantire stabilità e durabilità nel lungo periodo.