Un passo significativo è stato compiuto nel campo della giustizia climatica grazie a una ricerca innovativa. Due studiosi americani hanno introdotto un sistema in grado di stabilire un nesso diretto tra le emissioni di anidride carbonica delle aziende petrolifere e i costi economici derivanti dal cambiamento climatico. Tale metodo, che combina modellazione climatica con analisi economica, apre nuove prospettive per le cause legali contro l'industria dei combustibili fossili. Utilizzando dati storici ed esaminando il riscaldamento globale nei dettagli regionali, gli scienziati hanno stimato perdite finanziarie colossali legate alle attività di alcune delle maggiori compagnie mondiali.
Nel corso degli ultimi tre decenni, la comunità scientifica ha sempre cercato di comprendere meglio l'impatto delle aziende sui fenomeni climatici. Gli studi tradizionali si sono spesso arenati davanti alla complessità del calcolo dei danni specifici causati da singole imprese. Tuttavia, questa nuova tecnica offre una soluzione. Attraverso simulazioni avanzate, gli esperti hanno valutato come le emissioni globali sarebbero state diverse senza le operazioni di oltre cento grandi società energetiche. Questo approccio permette di misurare non solo le emissioni dirette, ma anche quelle indirette legate all'utilizzo finale dei loro prodotti.
In particolare, lo studio si focalizza sul periodo 1991-2020, evidenziando come le temperature medie abbiano registrato variazioni significative in diverse zone geografiche. L'analisi dimostra che queste fluttuazioni hanno avuto conseguenze negative sull'economia locale e globale, influenzando fattori cruciali come la mortalità, la produzione agricola e la performance lavorativa. Le conclusioni indicano che le emissioni legate alle principali aziende hanno ridotto il PIL mondiale di cifre stimate tra 12 e 49 trilioni di dollari. Cinque conglomerati industriali emergono come responsabili di ciascuno almeno un trilione di dollari di danni.
Questi risultati potrebbero rivoluzionare il panorama legale riguardante il clima. Sebbene sia ancora incerto quanto accetteranno i tribunali queste prove, versioni preliminari dello studio hanno già trovato applicazione pratica. Ad esempio, lo Stato del Vermont e quello di New York hanno integrato tali analisi nei propri regolamenti per risarcire i danni climatici, segnalando un cambiamento importante nella gestione delle responsabilità ambientali.
Il lavoro rappresenta un punto di svolta per chi cerca di rendere conto le aziende per il loro ruolo nel cambiamento climatico. Dimostrando concretamente il legame tra emissioni e perdite economiche, esso fornisce uno strumento solido per affrontare questioni legali e politiche future. Le implicazioni sono vastissime, e probabilmente influenzeranno decisioni giudiziarie e normative negli anni a venire.