Cronaca
Nuove speranze per i negoziati nucleari tra Iran e Stati Uniti
2025-05-12

Un passo avanti significativo è stato compiuto il 11 maggio a Mascate, Oman, durante il quarto ciclo di negoziati tra l’Iran e gli Stati Uniti riguardo al controverso programma nucleare iraniano. Mentre l’Iran continua a sostenere che il suo programma sia esclusivamente civile, gli Stati Uniti insistono sullo smantellamento degli impianti nucleari come condizione preliminare per un accordo. Le discussioni si sono concentrate su un eventuale compromesso che prevede limitazioni all’arricchimento dell’uranio in cambio della revoca delle sanzioni economiche.

Dettagli dei colloqui e posizioni delle parti coinvolte

In una giornata particolarmente intensa, rappresentanti iraniani e statunitensi si sono incontrati a Mascate sotto la mediazione del governo omanita. Il contesto era reso ancora più delicato dalla visita imminente del presidente Donald Trump nel Medio Oriente, dove si sarebbe recato in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Abbas Araghchi, ministro degli esteri iraniano, ha espresso soddisfazione per l’approfondimento raggiunto nei negoziati rispetto ai precedenti cicli, dichiarando che il paese non rinuncerà al diritto di sviluppare energia nucleare per scopi civili. Tuttavia, ha lasciato intravedere la possibilità di limitare il tasso di arricchimento per instaurare fiducia reciproca.

Dall’altra parte, Steve Witkoff, inviato speciale statunitense per il Medio Oriente, ha ribadito la ferma opposizione dell’amministrazione Trump all’arricchimento dell’uranio in Iran. Gli Stati Uniti continuano a richiedere lo smantellamento completo degli impianti nucleari di Natanz, Fordo e Isfahan come garanzia contro eventuali intenzioni militari. Nonostante le divergenze, entrambe le parti hanno espresso cautamente ottimismo, con il governo omanita descrivendo le conversazioni come utili e originali.

I negoziati, iniziati il 12 aprile, mirano a siglare un nuovo accordo che assicuri la natura pacifica del programma nucleare iraniano in cambio della rimozione delle sanzioni economiche. Attualmente, l’Iran sta arricchendo l’uranio al 60%, ben oltre il limite stabilito dall’accordo del 2015 ma ancora inferiore al livello necessario per uno scopo militare.

La questione assume ulteriore rilevanza alla luce del ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo originale nel 2018 e della successiva escalation delle tensioni regionali. Dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca, la politica di “massima pressione” è stata ripristinata, aggravando ulteriormente le relazioni tra le due nazioni.

Una soluzione diplomatica potrebbe offrire sollievo economico all’Iran e contribuire a stabilizzare la regione, ma dipende dalla volontà delle parti di trovare terreno comune.

Persone coinvolte: Abbas Araghchi, Steve Witkoff, Donald Trump

Il processo di negoziati, avvenuto in un clima di crescente tensione internazionale, ha dimostrato come la diplomazia possa essere uno strumento fondamentale per affrontare conflitti complessi. L’ottimismo cauto espresso da entrambe le parti suggerisce che, malgrado le differenze, esista una reale volontà di giungere a un compromesso. Questo caso ci ricorda che la cooperazione internazionale e la ricerca di soluzioni comuni possono aprire nuove opportunità per la pace e la sicurezza globale.

more stories
See more