Il regista Joachim Rønning ha recentemente condiviso le sue idee sull'ultimo capitolo della saga Tron, intitolato "Tron: Ares", anticipando un'inversione narrativa rispetto alle precedenti installazioni. In questa nuova avventura, il protagonista interpretato da Jared Leto rappresenta una figura ibrida, un programma che attraversa la barriera del mondo digitale per entrare nella realtà fisica, desiderando di divenire umano. Questa storia, incentrata su temi universali come l'umanità e l'identità, promette di rinnovare una serie mitica nata nel 1982. Con una lunga tradizione di innovazione visiva ma risultati incerti al botteghino, Disney sta puntando a un approccio più inclusivo per coinvolgere un pubblico vasto.
Nel contesto di questa nuova versione, Rønning si è ispirato a simboli e archetipi familiari per rendere il personaggio di Ares accessibile a tutti. Il suo disco, simbolo distintivo della saga, assume ora una forma triangolare, rompendo con la tradizione dei cerchi classici, seppur mantenendo un legame con il passato. L’approccio narrativo vuole catturare l'essenza stessa dell'esperienza umana, facendo emergere emozioni e curiosità attraverso gli occhi di un essere sintetico che scopre il mondo per la prima volta.
In un'intervista con Empire Online, il regista ha chiarito come questa nuova prospettiva rifletta un cambiamento radicale rispetto ai film precedenti. Mentre inizialmente i protagonisti erano esseri umani intrappolati nel mondo digitale, ora siamo spettatori di un viaggio inverso. Questa inversione permette di esplorare nuovi orizzonti narrativi, toccando temi profondi come l'identità, l'appartenenza e la natura stessa dell'umanità. Jared Leto, incarnando Ares, dà vita a un personaggio moderno e iconico, simile a Pinocchio nella sua aspirazione di diventare umano.
L'attenzione ai dettagli è stata fondamentale durante la realizzazione del film. Il design visivo e l'uso di elementi simbolici, come il disco triangolare, aggiungono stratificazioni alla narrazione, rendendo ogni scena significativa. La produzione, tuttavia, non è priva di sfide. La saga Tron, pur essendo amata dai fan del cinema tecnologico, non ha mai raggiunto grandi successi commerciali. Il primo film del 1982 causò perdite ingenti, mentre il sequel del 2010 non soddisfece completamente le aspettative blockbuster. Nonostante ciò, Rønning crede fermamente nel potenziale di Tron: Ares, sostenendo che la storia di Ares possa risuonare universalmente grazie alla sua semplicità e profondità.
Con il lancio previsto per il 9 ottobre, "Tron: Ares" promette di essere un'esperienza cinematografica unica. Attraverso la figura di Ares, il film invita il pubblico a riflettere su cosa significhi essere umani in un'epoca sempre più digitalizzata. La combinazione di temi eterni e innovazione tecnologica crea un ponte tra il passato e il futuro della saga, offrendo un'opportunità di rinascita per una serie amata dagli appassionati ma sottovalutata dal grande pubblico. Il contributo di Rønning e l'interpretazione di Jared Leto sembrano destinati a lasciare un segno duraturo nella memoria collettiva del cinema fantastico.