Una tempesta di ansia ha investito i mercati finanziari globali a seguito delle misure tariffarie statunitensi. L'approccio inflessibile del presidente degli Stati Uniti ha innescato un'ondata di panico che ha lasciato le borse asiatiche in forte calo, mentre quelle europee hanno aperto con perdite significative. A Francoforte, il declino iniziale è stato drammaticamente accentuato, con cadute che hanno superato temporaneamente il 10 per cento. Parigi, Londra e Milano non sono state da meno, mostrando una tendenza negativa che ha sorpreso gli osservatori. Gli economisti della banca tedesca hanno definito l'evento come uno storico crollo dei mercati.
Le tensioni commerciali tra le potenze economiche hanno avuto ripercussioni particolarmente gravi in Asia. La risposta decisa della Cina alle politiche tariffarie americane ha alimentato preoccupazioni su una possibile escalation della guerra commerciale. Il declino registrato dalla borsa di Hong Kong è stato il più marcato dagli anni novanta, mentre Tokyo e Seoul hanno subito pesanti perdite. Questo scenario ha portato gli esperti a paragonare la situazione attuale al maggiore shock per il sistema commerciale globale dai tempi del crollo del sistema monetario di Bretton Woods. Secondo analisti francesi, l'iniziativa protezionistica proclamata dal leader statunitense si è tradotta in una crisi finanziaria senza precedenti.
Il cambio di rotta verso il protezionismo adottato dagli Stati Uniti rappresenta un passo inedito dal periodo prebellico. Le tariffe imposte sui prodotti importati includono aumenti sostanziali per nazioni considerate ostili sul piano commerciale. Per la Cina, le conseguenze sono state catastrofiche, con tasse elevate che si sommano a quelle già introdotte in precedenza. La reazione cinese è stata altrettanto decisa, con l'imposizione di dazi simili sui beni provenienti dagli Stati Uniti e un ricorso formale all'Organizzazione mondiale del commercio. Questa situazione dimostra come le decisioni protezionistiche possano avere effetti profondi non solo sugli scambi commerciali, ma anche sull'economia globale nel suo complesso. Un approccio cooperativo e basato sul dialogo rimane essenziale per garantire una crescita equilibrata e sostenibile in un mondo sempre più interconnesso.