Il celebre regista canadese David Cronenberg torna nei cinema italiani con un'opera intensa e personale, The Shrouds - Segreti Sepolti. Distribuito da Europictures e Adler Entertainment, questo film arriva prima in Italia rispetto ad altri paesi. Si tratta del ventiduesimo lungometraggio del maestro, che ha avviato la sua carriera nel 1975 con Il demone sotto la pelle. Inspirato dalla tragica perdita della moglie Carolyn nel 2017, il film esplora temi come l'attaccamento al corpo dopo la morte e la fine dell'esistenza stessa. Durante una conferenza stampa digitale, Cronenberg ha discusso apertamente sul ruolo dell'intelligenza artificiale nel cinema, sui suoi eredi creativi come Julia Ducournau, e sulla sua filosofia esistenzialista riguardo alla vita e alla morte.
In un'autunno dorato, David Cronenberg presenta The Shrouds – Segreti Sepolti, un film nato dal profondo dolore per la perdita della sua amata consorte. Questa opera venne presentata a Cannes e anticipata al BAFF di Busto Arsizio. Ambientato in un mondo dove la tecnologia permette di osservare il decadimento dei propri cari dopo la sepoltura, il film si concentra su Karsh, un imprenditore interpretato da Vincent Cassel, che inventa speciali sudari per mantenere un legame con i defunti. L'azione si svolge principalmente in Europa, con riprese che catturano luoghi spettrali e industriali. Cronenberg, ora ottantenne, rivela che il tema centrale è l'inesorabilità della morte, vista attraverso la lente dell'ateismo e dell'esistenzialismo. Gli attori principali, tra cui Diane Krueger, hanno contribuito in modo significativo alla rappresentazione di emozioni complesse e dolorose.
Durante un incontro virtuale con la stampa italiana, Cronenberg ha espresso le sue idee sull'intelligenza artificiale, definendola uno strumento utile piuttosto che una minaccia. Ha inoltre lodato registi come Julia Ducournau, considerandoli eredi spirituali del suo stile iconico. Parlando delle dinamiche sul set, ha rivelato la sua metodologia unica: non fa prove tradizionali, preferendo lasciare agli attori la libertà di esprimersi spontaneamente durante le riprese.
Da un punto di vista personale, il regista ammette che la creazione di The Shrouds non ha lenito il suo dolore per la perdita della moglie. Per lui, la sofferenza è una realtà universale senza soluzione semplice, ed è questa consapevolezza che infonde autenticità all'opera.
The Shrouds sarà distribuito su 120 schermi italiani a partire dal 3 aprile, offrendo ai cinefili un'opportunità rara di immergersi nell'universo cronenberghiano.
Guardando The Shrouds, ci si rende conto dell'importanza di affrontare le nostre paure più intime. Cronenberg ci invita a riflettere sulle limitazioni umane e sull'inaccettabilità della morte. Come giornalisti e spettatori, dobbiamo apprezzare il coraggio di un artista che trasforma il proprio dolore in un'opera d'arte tanto potente. Questo film non offre risposte facili, ma stimola discussioni essenziali su cosa significhi essere vivi e accettare l'inevitabile fine.