Cronaca
Il Futuro del Clima: Gli Obiettivi di Riduzione delle Emissioni in Discussione
2025-02-14

L'importanza della conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop30) prevista per novembre in Brasile risiede nella valutazione dei piani nazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2035. Solo pochi paesi hanno rispettato la scadenza per la presentazione dei loro contributi, mentre altri mostrano ritardi significativi. Inoltre, le proposte avanzate finora non sono all'altezza degli obiettivi di limitare l'aumento delle temperature globali a 1,5 gradi rispetto al periodo preindustriale.

I Piani Nazionali: Ritardi e Insufficienze

Mentre si avvicina la conferenza Cop30, solo tredici paesi su centonovantacinque hanno inviato i loro piani per ridurre le emissioni entro il 2035. Questi documenti, noti come Ndc, contengono misure specifiche per contenere il riscaldamento globale entro limiti accettabili. Paesi come gli Stati Uniti, il Brasile e la Svizzera hanno rispettato la scadenza, ma le loro proposte sono state giudicate insufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti.

In particolare, l'amministrazione Biden ha presentato un piano che, sebbene ambizioso, non è all'altezza delle aspettative internazionali. Il presidente Donald Trump ha annunciato intanto il ritiro dagli accordi di Parigi, rendendo irrilevanti le promesse precedenti. Allo stesso modo, i piani del Brasile, della Svizzera e degli Emirati Arabi Uniti sono stati giudicati inadeguati per mantenere l'aumento delle temperature entro i limiti stabiliti. La Nuova Zelanda, pur avendo presentato il suo piano, è stata criticata per la sua mancanza di concretezza. Questa situazione mette in evidenza l'urgenza di azioni più decisive da parte dei governi mondiali.

Persone chiave e Prospettive Future

Simon Stiell, segretario della Convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, ha cercato di minimizzare i ritardi, sottolineando che la qualità dei piani è più importante della velocità con cui vengono presentati. Egli ha ricordato che settembre rappresenta l'ultima data per la presentazione di proposte che verranno poi incluse nel rapporto di sintesi prima della conferenza. Questo approccio mira a garantire che i piani presentati siano adeguatamente studiati e realistici.

Anche l'Unione Europea ha mostrato ritardi nella presentazione del suo piano, ma ha recentemente annunciato nuovi obiettivi per il 2040. Bruxelles si è impegnata a ridurre le emissioni nette del 55% entro il 2030, ma ammette che potrebbe non raggiungere questo obiettivo. Per il 2040, la Commissione europea intende proporre una riduzione del 90%, ma questa ambizione potrebbe essere ostacolata dall'ostilità crescente di alcuni governi europei verso gli impegni climatici. Questa sfida evidenzia la necessità di un maggiore coordinamento e impegno tra i paesi per affrontare efficacemente il cambiamento climatico.

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