Cronaca
Il Mistero del Pi Greco: Un Viaggio Nella Storia delle Matematiche
2025-03-20

Da antiche civiltà fino ai giorni nostri, il numero pi greco ha affascinato studiosi di ogni epoca. Questa costante matematica, che rappresenta il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio, è stata oggetto di studio per millenni. Partendo dagli egizi con il papiro di Rhind, passando per Archimede e i suoi metodi innovativi, fino alle moderne tecnologie informatiche, l'evoluzione dei calcoli si è fatta sempre più precisa. Da stime rudimentali a cifre decimali innumerevoli, questa storia racconta non solo l'avventura intellettuale dell'umanità, ma anche la sua insaziabile curiosità verso l'infinito.

L'Evoluzione del Calcolo del Pi Greco

Nel remoto passato, intorno al 1550 avanti Cristo, uno scriba egiziano di nome Ahmes annotò su un papiro come calcolare l'area di un cerchio all'interno di un quadrato. Sebbene non fosse un calcolo diretto del pi greco, tale metodo produceva un valore approssimativo di 3,16. Molti secoli dopo, nel terzo secolo aC, Archimede introdusse una tecnica rivoluzionaria basata sui poligoni inscritti e circoscritti ad un cerchio, permettendogli di stimare il pi greco con precisione fino al secondo decimale.

Con l'avanzare dei secoli, numerosi matematici hanno migliorato tali metodi. Nel quinto secolo dC, Zu Chongzhi, un matematico cinese, utilizzò poligoni con oltre ventiquattro mila lati per ottenere una stima straordinariamente precisa. In India, Mādhava di Sangamagrāma sviluppò formule infinite per esprimere funzioni trigonometriche, mentre in Persia Jamshid al Kashi raggiunse ben sedici decimali. L'Europa seguì con contributi notevoli, come quello di Ludolph van Ceulen, che dedicò gran parte della sua vita a calcolare centinaia di cifre decimali.

La comparsa del calcolo infinitesimale trasformò ulteriormente lo studio del pi greco. Newton e Leibniz aprirono nuove frontiere, seguiti da John Machin, che superò i cento decimali nel 1706. Gli errori inevitabili nei calcoli manuali furono gradualmente eliminati con l'avvento dei computer. Nel 1949, l'Eniac, il primo calcolatore elettronico, raggiunse oltre duemila decimali in sole settanta ore. Oggi, grazie a formule sofisticate e supercomputer moderni, siamo riusciti a calcolare cifre decimali fino a record impensabili.

Infine, nel giugno 2024, una rivista specializzata ha stabilito un nuovo primato con oltre duecentomila miliardi di decimali, dimostrando ancora una volta come la ricerca del pi greco continui a essere un banco di prova per le capacità computazionali umane.

Dall'antichità fino all'era digitale, ogni generazione ha lasciato il proprio segno nella storia del pi greco.

Da un punto di vista giornalistico, questo viaggio attraverso i millenni ci ricorda quanto l'umanità sia intrinsecamente legata alla scoperta e all'esplorazione. Nonostante il pi greco sia un numero irrazionale, impossibile da esprimere completamente, il nostro desiderio di comprenderlo riflette la nostra aspirazione verso l'infinito. Ogni nuova cifra decimale non è solo un progresso tecnologico, ma anche un tributo alla curiosità e alla perseveranza che caratterizzano l'essere umano.

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