Nel cuore della Siria post-bellica, un monastero antico ospita una comunità che continua a cercare risposte sul destino di un sacerdote italiano. Padre Paolo Dall’Oglio, figura chiave nella promozione del dialogo interreligioso, scomparve nel 2013 mentre tentava di negoziare la libertà di ostaggi. Le sue sorti rimangono avvolte nel mistero, con testimonianze contrastanti che oscillano tra prigionia e morte. Il cambiamento politico recente ha riaperto le speranze per una maggiore trasparenza riguardante la sua sorte.
In un angolo tranquillo del paesaggio siriano, a poche ore da Damasco, si erge il monastero di Deir Mar Musa, fondato nel VI secolo. Questo luogo sacro è diventato un simbolo di convivenza pacifica grazie all'impegno di Padre Paolo Dall'Oglio. Nel periodo precedente alla guerra civile, il monastero era un faro di tolleranza religiosa, dove cristiani e musulmani pregavano insieme. La scomparsa di Padre Paolo nel 2013 segnò una svolta drammatica per la comunità locale.
Dopo essere stato espulso dal paese nel 2012 per le sue posizioni contro il regime di Assad, Padre Paolo rientrò clandestinamente nel 2013. Fu durante questa visita che scomparve, lasciando dietro di sé solo domande. Con la caduta del regime, nuove ipotesi sono emerse, ma la verità resta oscilla tra leggende e supposizioni. Padre Jihad Youssef, attuale responsabile del monastero, esprime la speranza che venga finalmente sollevato il velo su questo enigma.
Da quando ha riaperto le porte nel 2022, il monastero ha ripreso il suo ruolo di ponte tra diverse comunità. Giovani come Chatha al Barrah e Julian Zakka trovano ispirazione nelle idee di Padre Paolo, che predicava la coesistenza e combatteva l'estremismo. La comunità intende onorare il suo patrimonio attraverso eventi che promuovono l'unità e la comprensione reciproca.
Con l'obiettivo di sanare le ferite profonde lasciate dalla guerra, i monaci organizzano manifestazioni che mirano a creare solidarietà tra gruppi diversi. Un esempio è la marcia pianificata nella provincia di Homs, dove diverse fedi si incontreranno per commemorare insieme. Questo approccio riflette l'eredità di Padre Paolo, che vedeva nella preghiera collettiva un mezzo per superare le divisioni.
La storia di Padre Paolo e del monastero di Deir Mar Musa offre una prospettiva sulla complessità della società siriana moderna. Esso dimostra come luoghi di culto possano servire come spazi di incontro e conciliazione, anche nei momenti più difficili. L'eredità di Padre Paolo continua a vivere attraverso le azioni dei suoi seguaci, che lavorano instancabilmente per realizzare il suo sogno di un futuro più armonioso.