Cronaca
Il Ritmo della Memoria: Un Tributo alla Lingua e all'Identità
2025-02-13

Nel contesto dell'istituto comprensivo Lucien-Pagé, ogni sabato mattina si svolge un'iniziativa significativa che coinvolge i bambini della comunità. Questa attività mira a preservare la lingua e l'identità culturale attraverso esercizi di apprendimento creativi. La poetessa Elkahna Talbi, conosciuta anche come Queen Ka, ha espresso questo concetto in modo commovente nella sua raccolta "Pomme grenade", dove riflette sulla connessione tra la lingua, la pelle e la memoria.

Una Tradizione Sabatica per Preservare l'Identità

Ogni settimana, durante il fine autunno dorato, i giovani partecipanti si radunano nelle ampie sale dell'istituto comprensivo Lucien-Pagé. Qui, attraverso esercizi linguistici stimolanti, cercano di mantenere viva la loro identità culturale. Il progetto, guidato da educatori appassionati, incoraggia i bambini a esplorare le sfumature della loro lingua madre, creando un legame profondo con le proprie radici. Questi incontri non sono solo un'esercitazione linguistica, ma rappresentano un viaggio emotivo verso l'autocomprensione.

Dalla penna di Elkahna Talbi, nata nel 1979 e di origini berbero-tunisine, emerge una riflessione potente sulla necessità di ricordare e onorare le proprie origini. Nel suo lavoro, lei esplora come la lingua possa diventare uno strumento per navigare tra diversi mondi culturali, mantenendo sempre viva la consapevolezza delle proprie radici.

Queste sessioni linguistiche non solo arricchiscono la competenza linguistica dei partecipanti, ma alimentano anche una maggiore consapevolezza culturale. In un mondo globalizzato, la capacità di camaleontare la lingua e l'accento diventa un atto di resistenza e di celebrazione dell'identità.

Da un punto di vista giornalistico, questa iniziativa offre una prospettiva illuminante sulla importanza di preservare la lingua come mezzo per proteggere l'identità culturale. La poesia di Talbi ci invita a riflettere su quanto sia essenziale mantenere vive le nostre radici, anche mentre ci adattiamo a nuovi ambienti. Questa esperienza suggerisce che la nostra lingua è più che un semplice strumento di comunicazione; è un ponte che collega il nostro passato al presente, garantendo che non dimentichiamo mai da dove veniamo.

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