Il servizio di trasporto pubblico locale in varie città italiane è stato sospeso per un giorno a causa di uno sciopero nazionale indetto dai sindacati Cobas. Durante questa giornata, i servizi di autobus, tram e metropolitana sono stati interrotti, sebbene fossero previste fasce orarie di garanzia per consentire spostamenti essenziali. Gli scioperanti reclamano miglioramenti delle condizioni lavorative, aumenti salariali e maggiore sicurezza per i lavoratori e i passeggeri. Il movimento ha avuto luogo dopo il rifiuto da parte dei sindacati di base dell'accordo sul rinnovo del contratto nazionale del settore.
Lo sciopero del trasporto pubblico locale, che si è sviluppato nel corso della giornata di venerdì 21 marzo, ha coinvolto numerosi centri urbani italiani. Le richieste principali degli scioperanti riguardano l'ammodernamento delle politiche aziendali in termini di retribuzioni e sicurezza sul lavoro. In particolare, le organizzazioni sindacali hanno espresso preoccupazione per la crescente fatica subita dai dipendenti e per la minaccia rappresentata dalle privatizzazioni. L'agitazione è stata dichiarata dopo che alcuni gruppi non hanno approvato l'accordo raggiunto con le maggiori confederazioni sindacali come Cgil, Cisl e Uil.
Nella capitale italiana, Roma, lo sciopero ha comportato l'interruzione del servizio ATAC, Cotral e di altri operatori locali. Le interruzioni sono state programmate per diverse fasce orarie, lasciando operativi solo i servizi essenziali durante specifici periodi della giornata. Ad esempio, i mezzi pubblici hanno funzionato regolarmente fino alle 8:29 e successivamente dalle 17:00 alle 19:59. Le linee metropolitane A, B-B1 e C sono rimaste operative all'inizio dello sciopero, garantendo una certa continuità nei servizi fondamentali.
Altrove in Italia, anche altre importanti città hanno aderito allo sciopero seguendo calendari diversi. A Milano, le interruzioni sono state pianificate per le ore centrali della giornata, mentre le metropolitane sono rimaste aperte durante l'inizio dello sciopero. A Bologna, il servizio Tper ha seguito un modello simile, con periodi di sospensione alternati a momenti di normalità. A Torino, Genova e Trento, le situazioni sono state altrettanto variabili, con alcune linee ferroviarie e urbane che hanno continuato a funzionare durante determinate fasce orarie.
Nonostante le interruzioni, molte città hanno assicurato il mantenimento di servizi minimi per garantire ai cittadini la possibilità di effettuare spostamenti necessari. Nelle regioni interessate, le autorità locali hanno collaborato con gli operatori di trasporto per definire strategie di mitigazione degli effetti negativi causati dall'interruzione del servizio. Questo sciopero ha messo in evidenza le tensioni esistenti tra le richieste dei lavoratori e le esigenze di gestione aziendale, sollevando interrogativi sulla futura direzione del settore dei trasporti pubblici in Italia.