Un imprevisto black out ha gettato nel caos il Masters 1000 di Madrid, interrompendo numerosi incontri e lasciando l'intera penisola iberica al buio. L'evento sportivo si è visto fortemente influenzato da questa situazione inaspettata, con solo pochi match conclusi prima dell'interruzione totale delle operazioni. Matteo Arnaldi è riuscito a superare Danir Dzumhur nonostante le difficoltá legate alla mancanza di energia, mentre altre partite sono state cancellate o sospese.
Nel cuore della Spagna, un'improvvisa assenza di corrente ha reso difficoltosi i movimenti all'interno del paese, interrompendo anche la normale gestione dei tornei di tennis. Lo scenario era drammatico: una telecamera sopra il campo bloccata a mezz'aria, gli spettatori costretti ad abbandonare il Centre Court e i giocatori costretti ad aspettare notizie sugli sviluppi successivi.
Matteo Arnaldi è stato uno dei fortunati che hanno potuto terminare il proprio incontro prima dell'interruzione generale. Il suo successo contro Dzumhur, siglato con un punteggio di 6-3, 6-4, rimarrà impresso nella memoria per essere stato ottenuto in circostanze tanto particolari. Durante il secondo set, quando il blackout ha cominciato a farsi sentire, il gioco è proseguito quasi in un silenzio irreale, accompagnato solamente dal suono delle palline sulle corde.
Le conseguenze di questo evento eccezionale hanno portato l'organizzazione a prendere decisioni drastiche. Tutte le partite previste per quel giorno sono state cancellate, compresi gli incontri di Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Gli spettatori e i partecipanti dovranno attendere il ripristino completo dell'energia per continuare il cammino verso le finali.
L'annuncio ufficiale degli organizzatori ha chiarito come la sicurezza fosse la priorità principale. La decisione di sospendere sia le sessioni diurne che quelle notturne è stata presa in modo rapido ed efficace per evitare rischi maggiori. Ora, tutti gli occhi sono puntati sulla reazione della Spagna e sui tempi necessari per ripristinare la normalità.