Cronaca
La Thailandia dietro le Lenti Occidentali: Un'Analisi della Terza Stagione di White Lotus
2025-02-27

L'ultima edizione della serie televisiva The White Lotus, ambientata questa volta sull'isola di Koh Samui in Thailandia, continua a esplorare il contrasto tra l'opulenza dei ricchi ospiti e la realtà quotidiana del personale locale. La terza stagione si distingue per la sua critica sociale, mettendo in risalto l'ignoranza culturale e l'indifferenza dei protagonisti bianchi verso il contesto in cui si trovano. Nonostante i tentativi di rappresentare una diversità di culture, la serie sembra perpetuare stereotipi orientalisti, riducendo la Thailandia a un mero scenario pittoresco.

Nel cuore della trama, quattro gruppi di individui con background diversi convergono nel resort di lusso. Tra questi, spicca la famiglia Ratliff, composta da genitori disfunzionali e figli problematici. Timothy, un finanziere stressato, e Victoria, affetta da ansia cronica, portano con sé i loro conflitti personali. I figli Piper, Lochlan e Saxon presentano rispettivamente interessi bizzarri che li rendono oggetti di derisione. Parallelamente, un trio di donne mature vive una vacanza liberatoria, mentre una coppia non convenzionale aggiunge ulteriori strati di dramma. In mezzo a tutto ciò, Belinda, un personaggio afroamericano già noto, cerca di aggiornarsi sulle pratiche di benessere locali.

La rappresentazione della Thailandia nella serie è problematica. Gli autori sembrano concentrarsi sull'estetica esotica del paese, enfatizzando elementi come la bellezza naturale e il misticismo buddista. Tuttavia, questa rappresentazione rimane superficiale, priva di profondità o complessità. Le figure tailandesi sono spesso ridotte a ruoli subordinati, servili e silenziosi. Anche quando viene introdotta una storia d'amore locale, essa resta marginale e poco sviluppata. Questo approccio contribuisce a rinforzare vecchi pregiudizi, piuttosto che offrire una visione autentica della cultura e della società thailandesi.

Il panorama visivo della serie è uno dei suoi punti forti, con riprese mozzafiato delle spiagge immacolate e dei templi antichi. Queste immagini potrebbero ispirare un'ondata di turismo nella regione, ma allo stesso tempo rischiano di perpetuare la visione della Thailandia come un semplice parco giochi per occidentali. Lo sguardo turistico descritto dal sociologo John Urry è evidente nelle lunghe inquadrature sui paesaggi idilliocchi, che trasformano il paese in uno sfondo statico per le vicende dei protagonisti.

Nonostante le intenzioni critiche della serie, l'esecuzione appare contraddittoria. Mentre The White Lotus cerca di esporre le debolezze del turismo di lusso e l'ignoranza culturale, finisce per cadere nelle stesse trappole che intende denunciare. Il risultato è una narrazione che, pur affascinante, lascia molto desiderare in termini di autenticità e rispetto nei confronti della cultura locale. Questa ambiguità solleva importanti domande sulla responsabilità degli autori nell'affrontare temi culturali sensibili.

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