Finanza
Pressioni di Trump su Powell: la battaglia sui tassi d'interesse
2025-04-22

Il presidente statunitense Donald Trump ha nuovamente criticato Jerome Powell, il presidente della Federal Reserve, accusandolo di non aver ridotto i tassi d'interesse in modo tempestivo. Nella sua ultima uscita, Trump ha ribattezzato Powell "Mr. Troppo Tardi", sottolineando come l'inflazione sia praticamente inesistente a causa del calo dei costi energetici e dei prezzi alimentari. Secondo Trump, Powell avrebbe già dovuto abbassare i tassi per evitare un rallentamento economico. L'Europa, ad esempio, ha già operato sette tagli simili. Inoltre, si dice che all'interno della Casa Bianca si stia valutando la possibilità di licenziare Powell, una mossa vista da molti come illegale.

Negli ultimi mesi, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il presidente Trump avrebbe considerato seriamente la rimozione di Powell dalla carica. Anche se alcuni consiglieri, tra cui Kevin Warsh e Scott Bessent, lo hanno dissuaso, Trump sembra determinato a sostituire il governatore della Fed. Tale decisione potrebbe mettere in discussione la stabilità finanziaria degli Stati Uniti e causare turbolenze sui mercati. Ieri, Wall Street ha registrato forti perdite, con il Dow Jones che ha perso quasi il 2,5%, mentre l'euro ha raggiunto livelli record contro il dollaro.

Nonostante le pressioni politiche, Powell non sembra incline a modificare la politica monetaria attuale. Il governatore della Fed ritiene che gli effetti dei recenti dazi possano avere conseguenze impreviste sull'economia e sul mercato del lavoro. Inoltre, Powell teme un aumento dell'inflazione derivante dagli stessi dazi imposti dal governo Trump. Di conseguenza, la Fed preferisce mantenere una posizione di attesa prima di intraprendere qualsiasi azione significativa sui tassi.

Gli analisti ritengono che un eventuale taglio dei tassi durante la prossima riunione di maggio sia altamente improbabile. Tuttavia, vi è una remota possibilità che ciò accada a giugno, soprattutto dopo i 90 giorni di pausa nei dazi reciproci concordati dal presidente Trump per agevolare le trattative commerciali. Fino ad allora, la Fed probabilmente resterà in attesa di ulteriori chiarimenti sulla situazione economica globale.

Le tensioni tra Trump e Powell riflettono un conflitto più ampio tra la politica economica del governo e l'autonomia della banca centrale. Mentre Trump insiste su una politica monetaria più accomodante, Powell continua a difendere l'importanza di agire solo in base ai dati economici reali. Questa divergenza ha creato incertezza nei mercati finanziari, spingendo gli investitori verso strumenti più sicuri come l'oro.

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