Un segnale di distensione sembra emergere dall'escalation commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, alimentata da voci provenienti da Washington. Il presidente Donald Trump ha accennato a un possibile accordo equo con la Cina, mentre il Wall Street Journal riporta che l'amministrazione americana considera l'ipotesi di ridurre significativamente i dazi sulle merci cinesi. Queste notizie hanno avuto un impatto positivo sui mercati finanziari europei e statunitensi, nonostante alcune incertezze residue. Tuttavia, il segretario al Tesoro Scott Bessent e la portavoce della Casa Bianca hanno chiarito che nessuna offerta ufficiale è stata presentata a Pechino fino ad ora.
Negli ultimi giorni, si è registrata una pausa nell'escalation tariffaria, lasciando spazio a segnali indiretti di dialogo tra le due superpotenze. La Cina ha ribadito la necessità di eliminare le tariffe reciproche per giungere a una soluzione negoziata. Secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, la Casa Bianca sta valutando diverse opzioni per ridurre le tariffe: dai livelli orizzontali tra il 50% e il 65%, a sistemi differenziati con dazi più bassi sui prodotti non strategici come giocattoli e abbigliamento.
Prima di concentrarsi sulla Cina, gli Stati Uniti potrebbero chiudere alcuni accordi commerciali con altri Paesi, inclusi Giappone e India. Con l'Europa, invece, le trattative sembrano più complesse, dopo la visita infruttuosa del commissario al Commercio Maros Sefcovic a Washington. Un incontro tra Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen potrebbe essere organizzato nei prossimi giorni.
Gli sviluppi recenti suggeriscono che la moderazione mostrata da Trump sia stata influenzata dalle reazioni dei mercati finanziari globali, in particolare dai movimenti sui titoli di Stato e sull'andamento del dollaro. Questi fattori strategici rappresentano una preoccupazione fondamentale per l'economia statunitense.
Le dinamiche attuali indicano un cambio di rotta nella politica commerciale degli Stati Uniti, con potenziali ripercussioni positive sui mercati globali. Sebbene le trattative con la Cina non abbiano ancora iniziato formalmente, i segnali di apertura da entrambe le parti lasciano intravedere la possibilità di una soluzione negoziata nel medio termine. Tuttavia, rimane da vedere se queste mosse porteranno a risultati concreti o resteranno semplicemente dichiarazioni strategiche.