Nel cuore della Liguria, tra le strade serpeggianti di Genova, si svolge la storia di un uomo che misura il tempo in ore interminabili. In questo breve arco di sei giorni, l'attenzione è focalizzata su Riccardo, un padre alle prese con una situazione personale complessa. Mentre affronta il dolore di una separazione, egli si ritrova coinvolto in un vortice di emozioni che oscillano tra paura, speranza e determinazione. Il peso del possibile divieto di vedere sua figlia Nora lo spinge a cercare rifugio in attività quotidiane: nuotare, partecipare a incontri di sostegno, assistere a partite di calcio o semplicemente vagare in moto.
Il monologo interiore di Riccardo è una costante compagna durante questa attesa angosciosa. Con toni ironici e occasionalmente divertenti, egli esplora temi profondi come il ruolo della paternità e il conflitto interiore che scaturisce dall'isolamento emotivo. La sua mente, sempre in movimento, crea un dialogo continuo che sovrasta ogni altra percezione. L'ossessione per i dettagli e l'ansia cronica trasformano il tempo soggettivo in qualcosa di fluido e distorto, mentre il tempo reale scorre lentamente verso un momento decisivo. Questo contrasto tra velocità mentale e monotonia esterna genera una tensione palpabile che accompagna il lettore in ogni riga.
In un mondo dove le paure possono sembrare ingombranti, la capacità di resistere e mantenere la propria umanità rappresenta un trionfo. La narrazione di Michele Bitossi ci invita a riflettere sul modo in cui affrontiamo le avversità e come possiamo trovare forza persino nei momenti più bui. Attraverso le esperienze di Riccardo, emerge un messaggio di resilienza e speranza: nonostante tutto, la vita continua e offre sempre nuove opportunità per crescere e migliorare. Alla fine, è la capacità di sincronizzare il nostro tempo interiore con quello esterno che ci permette di avanzare con maggiore chiarezza e serenità.