La situazione finanziaria dell'Unione Europea e della sola Eurozona ha mostrato segni di stabilità nel quarto trimestre del 2024. Il rapporto tra debito pubblico lordo e PIL è leggermente diminuito rispetto al trimestre precedente, con l'87,4% per l'Eurozona e l'81% per l'UE. Tuttavia, un confronto con i dati del quarto trimestre del 2023 rivela un aumento minimo nei valori complessivi. L'analisi dettagliata evidenzia che la stragrande maggioranza del debito è rappresentata da titoli di debito europeo, mentre prestiti e altre forme di finanziamento hanno una presenza più contenuta.
Le statistiche recenti indicano un movimento verso il ribasso nel rapporto tra debito pubblico lordo e PIL sia per l'Europa condivisa del dollaro unico che per l'intera Unione Europea. Questa dinamica mostra una moderazione delle cifre, sebbene restino vicine ai livelli registrati all'inizio del 2023.
Il quadro generale suggerisce una relativa stabilità a lungo termine nei rapporti debito-PIL. Nell'Eurozona, ad esempio, il valore è sceso dal 88,1% al 87,4%, mentre l'UE ha visto una riduzione simile, passando dall'81,6% all'81%. Tuttavia, quando si guarda a un orizzonte temporale più ampio, come quello tra il quarto trimestre del 2023 e quello del 2024, appare chiaro che nonostante le fluttuazioni, i numeri rimangono pressoché invariati, indicando un andamento piatto nel tempo.
Una panoramica sull'attuale composizione del debito pubblico mette in evidenza il predominio dei titoli di debito europeo. Alla fine del quarto trimestre del 2024, questi costituivano l'84% del totale nell'Eurozona e l'83,4% nell'Unione Europea.
In termini di distribuzione, i prestiti rappresentavano una quota significativa ma inferiore, pari al 13,5% nell'Eurozona e al 14,1% nell'UE. Le altre forme di finanziamento, come le valute e i depositi, avevano invece una percentuale relativamente bassa, rispettivamente il 2,5% e il 2,4%. Questa suddivisione indica una preferenza netta per gli strumenti finanziari tradizionali come mezzo principale per gestire il debito pubblico, garantendo allo stesso tempo maggiore flessibilità e trasparenza nei mercati finanziari internazionali.