L'atleta ucraina Lesia Tsurenko ha deciso di intraprendere un'azione legale contro la Women's Tennis Association (WTA), accusando l'organizzazione di non aver fornito il supporto necessario durante un periodo difficile segnato da problemi psicologici. In particolare, la tennista critica le azioni dell'ex CEO Steve Simon, sostenendo che abbia contribuito al suo disagio emotivo con atteggiamenti percepiti come insensibili. Questa controversia si inserisce in un contesto più ampio di tensione all'interno del mondo del tennis, influenzato dalla situazione geopolitica legata alla guerra in Ucraina.
Nel 2023, Lesia Tsurenko si è ritirata dal torneo di Indian Wells prima di uno scontro con Aryna Sabalenka, una giocatrice bielorussa. L'evento ha suscitato riflessioni profonde sull'impatto delle crisi globali sulle relazioni interpersonali nel settore sportivo. La tennista ha espresso pubblicamente il proprio stupore per alcune dichiarazioni fattele da Steve Simon, allora capo della WTA. Secondo quanto riportato, quest'ultimo avrebbe minimizzato le preoccupazioni di Lesia riguardo al sostegno implicito o esplicito che alcuni atleti russi e bielorussi potrebbero dare alla guerra.
La situazione si è ulteriormente complicata quando Lesia ha descritto il proprio stato mentale come gravemente compromesso dalle pressioni subite. Ha riferito di aver vissuto momenti di paura, umiliazione e attacchi di panico, sentendosi isolata da chi la circondava. Queste esperienze hanno portato a un distacco progressivo dalla comunità professionale che aveva sempre considerato casa propria.
Dopo l'uscita di Steve Simon dalla direzione della WTA, Portia Archer ha preso il suo posto nell'agosto 2024, inaugurando un nuovo capitolo per l'organizzazione. La WTA ha ribadito la propria posizione contraria alla guerra, evidenziando gli sforzi compiuti per aiutare i tennisti ucraini. Tuttavia, ha anche affermato che le competizioni devono restare aperte a tutti i giocatori qualificati, indipendentemente dalla nazionalità, e che non è giusto penalizzare individualmente gli atleti per le azioni dei loro governi.
In un clima sempre più sensibile, i tennisti ucraini continuano a manifestare il proprio disaccordo nei confronti dei rivali russi e bielorussi, rifiutandosi persino di stringere loro la mano. Questa situazione rappresenta un simbolo tangibile delle divisioni esistenti nel mondo del tennis, amplificando le sfide affrontate dagli atleti in termini di salute mentale e integrazione.
La decisione di Lesia Tsurenko di ricorrere alle vie legali evidenzia la necessità di un dialogo più approfondito sui diritti degli atleti e sul ruolo delle organizzazioni sportive nel gestire conflitti di natura politica e personale. Il caso mette in discussione non solo le politiche attuali della WTA, ma anche l'impatto emotivo che tali decisioni possono avere sugli atleti coinvolti.